Risposta alla protesta imperiale contro la traslazione. 609 uale accumulavansi sempre più frasi indelicate, si chiude con la seguente dichiarazione, che è di grande significato : « proclamiamo ; ito, che il nostro imperatore s’opporrà alle tempeste e bufere che ) a temute e vede venire per colpa e indolenza vostra e del papa, prenderà con zelo la Chiesa sotto la sua protezione e farà tutto ciò ae risponde al suo diritto e ufficio, al suo dovere e dignità come nperatore e re, per quanto lo permette il giure ed è fissato ed è stato osservato dalle leggi, dalla dottrina dei Padri e dall’universale consenso». Prevedendo che i procuratori imperiali non comparirebbero più a ricevere una risposta scritta alla loro protesta, il presidente del concilio, cardinale del Monte, deliberò di rispondere subito. I violenti attacchi dell’imperatore avevano eccitato lui pure, ma la sua risposta con tutto che tagliente fu ad ogni modo dignitosa. So- 1 nnemente egli chiamò Dio in testimone riservandosi di produrne le prove autentiche, ch’era falso tutto ciò che i procuratori ave- v no esposto contro l’onore suo e del suo collega e contro la validità e legittimità della traslazione. Tant’egli che il suo collega essere veri e legittimi legati della Sede Apostolica. L’imperatore e: ere il figlio, non il signore e donno della Chiesa. Egli ed i padri dtl sinodo tollereranno la morte piuttosto che permettere che la p desta civile violenti il concilio e gli tolga la libertà. Gli irritanti incidenti inscenati dai procuratori imperiali in modo teatrale durarono dalle 21/4 alle 81/4 di sera. AH’impavidità e fermezza, che il cardinale del Monte diede a vedere in questa circostanza, è stata tributata la più grande lode anche da parte av- v saria.1 La maggioranza dei padri però non mostrò uguale risolutezza. Dal fatto che non furono menzionate le condizioni poste p il ritorno del concilio a Trento essi credettero di dovere concludere che l’imperatore non fosse ben informato2 e perciò riuscì in conclusione molto mite la risposta scritta. I procuratori erano già partiti quando questa doveva essere loro consegnata.8 Morone manifestò terrore per le conseguenze, che avrebbe tratte con sè una rottura fra l'imperatore e il papa, ma confidava tuttavia che Carlo V sì saggio e nobile rifletterebbe ancora a scatenare una lotta, di ¡cui non era dato determinare la fine.4 Come Morone ai 23 di gennaio 1548, così anche il cardinale legato Cervini giunto a Bologna il giorno prima e con lui eziandio il cardinale del Monte addì 26 s’espresse a favore d’una sospensione del concilio siccome 1 Vedi Beutel 38. 2 Ofr. in App. n. 79 * la lettera di Morone del 23 gennaio 1548. Archivio aella Luogotenenza a Innsbruck. 3 Vedi IVu.lavicini lib. 10, c. 11. 4 V. in App. n. 79 la * lettera di Morone del 23 gennaio 1548. Archivio 'ella Luogotenenza a Innsbruck. 1 -\stor, Storia dei Papi, V. 39