244 Paolo^ÌlL Ì534-1549. Capitolo 5 a. presa contro l’Inghilterra, giacché, secondo la voce generale, egli voleva cominciare la guerra di Gheldria.1 Farnese e Cervini trattarono poi anche con Montmorency, il quale, come il re nell’udienza di congedo, li ¿incoraggiò a sostenere presso l’imperatore l’opera della pace. In questa occasione Cervini toccò del matrimonio di Vittoria Farnese, sorella d’Ottavio, con un principe francese, coniugio, che ora come l’anno precedente il papa bramava anche per mostrare così che si teneva al tutto sulla linea della neutralità.- I due cardinali lasciarono Amiens ai 15 di febbraio del 1540, viaggiando con lentezza perchè intendevano giungere presso l’imperatore solo quando questi avesse .avuto ragione della rivolta dei Gandesi. Ciò rispondeva anche al desiderio di Carlo V, che colle sue truppe pronte per il combattimento era entrato il 14 di febbraio in Gand, dove in breve stabilì l’ordine. I due cardinali fecero il loro ingresso colà addì 23 febbraio. L’udienza presso l’tim-peratore venne fissata per la stessa mattina seguente ed in essa il Cardinal nepote espose le incombenze avute riferendo anche sulla propria azione presso Francesco I. Carlo V ringraziò delle comunicazioni fatte e promise 'di metterai energicamente ai negoziati per la pace colla Francia, dalla conclusione dei quali dipendeva tutto il resto, dopo che fosse arrivato Ferdinando I. Quanto all’impresa contro l’Inghilterra espresse eccezioni per la ragione che una guerra è facile a cominciare, ma non a finire così rapidamente. E qui l’imperatore fece capire, che per lo stesso motivo egli avrebbe preferito di eliminare i torbidi tedeschi per via pacifica.3 Quattro giorni dopo giungeva a Gand di Morone e poiché contemporaneamente recossi colà anche Poggio, trovaronsi allora alla corte imperiale quattro diplomatici pontifici, i quali ben presto dovettero persuadersi, che le prospettive per la,pace erano molto più sfavorevoli di quanto avessero presentito.4 La vera situazione delle cose venne in modo fulmineo illuminata da una, frase dell’imperatore uscitagli in un’udienza al Poggio ai 3 dii marzo. Avendogli il nunzio chiesto delle previsioni per la pace, Carlo V rispose asciutto, che quella era una faccenda, la quale gli dava più pensiero che qualsiasi altra mai in tutta la sua vita e che egli doveva riflettere sulla medesima con tutta maturità insieme a Ferdinando I.5 Ora costui nelle proposte fatte da suo fratello al re 1 V. la relazione (lai Farnese a Paolo III in data 9 febbraio 1540 in Nutir tiaturljerichte V, 79 s. 2 V. la * relazione del Farnese a Paolo III da Amiens 10 febbraio 1540 (Bfbl. Pia 121. f. 115s. Archivio segreto (pontificio)' cfr. Nun-tiat-urherichte V, 83, n. 1. 3 V. le relazioni del Farnese a Paolo III del 12, 13 e 24 febbraio 1540 in XuntiaturbericJi te V, 85, 87 s., 89 s. 4 V. ibid. 99; cfr. AVinkelmann III, 22. 5 V. la lettera del Farnese a Paolo III del 3 marzo 1540 in Nuntiatur-bcrichte V, 104.