Dibattito sul diritto di voto. 509 concilio non passasse a trattare prima che fossero comparsi rinviato francese e gli altri prelati di Francia. Questa spinosa pretesa, che mirava a ritardare lo svolgimento degli affari, venne repinta addì 20 dicembre, dopo essersene discusso in precedenza coi prelati, con una risposta evasiva riguardosissima e tenuta sulle generali, che fu consegnata in iscritto ai due prelati francesi. In essa si dice, che il concilio avrà sempre tutto il riguardo conve-niente, al re di Francia per quanto il permetteranno l’onore di Dio e del sinodo: Sua Maestà poi, considerando come la celebrazione del concilio ora non possa più soffrire dilazioni, affretti la delegazione dei suoi inviati e prelati.1 Poiché le discussioni sugli articoli relativi all’ordinamento esteriore del concilio presentati il 18 dicembre non condussero ad alcun risultato,2 per la prima volta nella congregazione del 22 dicembre i legati costituirono una commissione risultante dei vescovi d’Ivrea, Cava e Feltre e del Pighino uditore di Rota, la quale doveva trattare di queste faccende dapprima coi legati e poi riferirne nella congregazione generale.3 Quantunque avessero rifiutato, nella prossima congregazione generale del 29 dicembre i tre vescovi suddetti furono rieletti dal concilio per tre mesi.4 La questione rimasta inesaurita il 22 dicembre riflettente il diritto di voto degli abbati e generali degli Ordini6 fu ulteriormente agitata nelle due congrega-doni generali immediatamente seguite del 29 dicembre 1545° e 4 gennaio 1546,T Le opinioni erano molto disparate : alcuni non volevano riconoscere il voto deliberativo altro che ai vescovi, altri 'ìvece propendevano a differire la risoluzione fino a che il concilio non fosse maggiormente frequentato. Il cardinale del Monte riuscì tuttavia ad ottenere che si riconoscesse il diritto di voto dei generali d’Ordine. Quanto agli abbati, dopo lunghe dispute, addì 4 gennaio 1546, parimente secondo la proposta del cardinale del Monte, si decise, che i tre abbati benedettini mandati dal papa avrebbero asieme una voce, non come abbati, ma come rappresentanti del loro Ordine. 1 Ofr. Ehses IV, 536 s. ; Severoli, ed. Merkle I, 7-9; Massarelli DUi-riunì, ibid. 358 s., 431, 470 8.; Pallavicini lib. 6. <*. 1. Le relaziona in proposito dei legati al Farnese presso I)rttffei.-Brandi 251 ss. 2 II voto su «li essi del vescovo di Feltre Tommaso Campegio presso Eiises IV, 539. 3 Ehses IV, 538 ; Sevekoli. ed. Merkle I, 9. 4 Ehses IV, 540 s. ; Severoli, ed. Merkle I, 10, 12 ; Massarelli Dia-riunì, ibid. 362. 431. 471. 5 Ehses IV, 538 ; Massarelli Diarium, ed. Merkle I, 431, 471. 6 Ehses IV, 541 ; Seveboli, ed. Merkle I, 10 s. ; Massarelli Diarimn, ibid. 471. 7 Ehses IV, 543 s. ; Severoli, ed. Merkle I, 16. Sulla cosa cfr. special-mente la nota presso Merkle I, 11 s. e Pallavicini lib. 6,- c. 2.