Missione del Pole. 649 voce, che Giacomo V re di Scozia, cui fino allora Paolo III aveva trattenuto da qualsiasi unione con Enrico Vili, volgesse per la mente di sposare una figlia di Francesco I. Il papa raccomandò con ogni premura al re francese questa unione esortandolo in pari tempo a guardarsi dall’aiutare comunque fosse Enrico Vili.1 Concluso il matrimonio, egli, onde incoraggiarlo a sostenere i cattolici inglesi, addì 19 gennaio 1537 mandò al monarca scozzese cappello e spada benedetti.2 Fino dal 17 novembre 1536 era stata spedita al popolo inglese una lettera per confermarlo nel suo attaccamento aH’antica fede e nella sua lotta contro il tiranno Enrico Vili.3 Poco tempo dopo Paolo meditò una missione che poteva riuscire molto pericolosa per il re inglese:4 Reginaldo Pole cioè doveva recarsi in Francia e nei Paesi Bassi come legato per mettersi di là in relazione cogli Inglesi, che difendevano la loro fede, e per costringere così Enrico a rinunciare allo scisma. Carlo V era d’accordo su tale progetto e v’aderì anche il re francese, tanto che ai 15 di febbraio ebbe luogo la nomina del Pole a legato presso Francesco I e la govematrice dei Paesi Bassi « per accomodare gli affari inglesi», venendogli aggiunto come compagno e consigliere un vecchio politico, Gianmatteo Giberti.5 Paolo III riponeva grandi speranze nella missione del Pole,8 la deputazione del quale infatti sembrava una buona mossa. Il cardinale aveva antiche relazioni con Enrico Vili, che anche nel giugno 1536 dopo l’invio del franco scritto sull ’unità della Chiesa avevaio invitato a ritornare in Inghilterra, dove sperava di intendersi con lui. Che se a ragione reputò troppo pericoloso dar seguito a quell’invito, pure come nessun altri Fole pareva adatto per operare in senso ironico sul re. D’altra parte, siccome discendente della casa York, Pole era acconcio per spaventare Enrico Vili e riempire di nuovo coraggio i cattolici inglesi. A Roma credevano che due terzi della popolazione d’Inghilterra fossero contro En- 1 Colla lettera presso Raynald 1536, n. 29 cfr. pure * Min. Brev. Arm. Jtl, t 4, n. 244: *Mag. Franchie in data 7 novembre; n. 245: *Regi Sootiae in (lata 9 novembre 1536. Archivio segreto pontificio. 2 Vedi Raynald 1537, n. 40 ; Bkllesheim, Schotthmd I, 330. 3 *Min. brev. loc. cit. n. 259: * Ecclesie et saccularihus Angliae, dat. 17 Oal. Deo. 1536. Archivio segreto pontificio. 4 Sul Pole aveva richiamato l’attenzione il nunzio francese in una * lettera del 26/29 novembre 1536 (Nunz. di Francia 2. Archivio segreto pontificio). Secondo una * lettera di F. Peregrino da Roma 22 dicembre 1536 ì’invio del Pole era già allora sicuro. Archivio Gonzaga in Mantova. 5 Cfr. Acta consist. presso Bbady II, 281 e i molti brevi del 15 febbraio 1537 in *Min. brev. Arm. 1,1, t. 5, n. 146-168, in parte presso Raynald 1537, n. 38 ss. ; v. inoltre Qujrini, Ep. Poli II, 34 ss. ; Lingard VI, 285 s. ; Piepet! 113 s. Sulla partenza v. sopra p. 110, n. 1. 6 V. le relazioni di G. M. della Porta in data di Roma 22 dicembre 1536. Archivio di Stato in Firenze, Vrb.