Paolo III. Í534-Í549. Capitolo 3 d. del 1534 incaricò Girolamo Rorario di negoziare la pace tra Ferdinando I e Zapolya1 e respinse la pretesa di Carlo V, che venisse rinnovata la lega conclusa con Clemente VII nel 1532.2 Come il primo passo al re francese, così dispiacque il secondo all’imperatore. E quando in seguito il papa cercò di riconfermare con buone parole i Francesi, gli imperiali notarono la cosa con somma diffidenza. 3 Nessuno dei due partiti, per quanto pure s’arrabbattassero, riuscì a determinate stipulazioni.4 Per quanto fosse incomoda agli Habsburg, la neutralità papale raffreddò tuttavia l’ardore guerresco di Francesco I talmente, che Carlo V potè osare un’impresa da lungo tempo meditata contro Chaireddin Barbarossa., avventuroso capo di corsari sotto l’alta sovranità della Porta e in relazione con Francesco I, che nell’estate del 1534 era riuscito a conquistare Tunisi. Se già per l’ad-dietro le navi del signore di Algeri avevano messo a contribuzione le coste spagnole ed italiane, ora il pericolo per tutto il Mediterraneo occidentale diventò insopportabile. Spagna, Sicilia e l’Italia meridionale erano minacciate alla stessa guisa. La difesa della cristianità contro l’IsIam era stata l’ideale del giovane imperatore e perciò se ora si decise ad attaccare vigorosamente la potenza barbaresca in Africa, egli non fece che eseguire un progetto accarezzato da tempo. Il suo invito alla crociata trovò volonterosa approvazione specialmente presso i cattolici Spagnoli, ma parteciparono all’impresa anche i Portoghesi e gli Italiani. Massimiliano di Eberstein condusse a Genova dada Germania meridionale 7000 lanzichenecchi tedeschi5 e l’imperatore stesso, con meraviglia di molti,0 si pose alla testa dei crociati.7 1 V. Nuntiatiirberichte I, 59«.; ìCapàsso I, 77 s. 2 V. la * relazione (lei cardinale E. iGonzaga a G. Agnello del 14 dicembre 1534. Cod. Jiarb. lat. 5788, f. 50b s. ¡Biblioteca Vaticana. 3 V. la * relazione ilei cardinale E. (Gonzaga a G. Agnello del 23 dicembre 1534 (Cod. Barii. cdt. f. 62b s. Biblioteca Vaticana) e le* lettere del medesimo al duca di Milano (del 29 dicembre 1534 e 2 gennaio 1535 (Ubd. f. 68 s„ 71bs.). 4 Ctfr. in fApp. n. 7 la * relazione 15 gennaio 1535 del Sancbez. Archivio domestico, di Corte e di iStato in Vienna. r< In un * breve del 22 febbraio 1535 Paolo III pregò Antonio de iLeyva di non far passare le truppe per lo Stato pontificio già cotanto impoverito. * Min. brev. (.il mi. Jtl, t. 50, ?i. 502. Archivio segreto pontificio. 6 Gfr. la * relazione di |G. (M. della Porta a Urbino in data di Roma 27 maggio 1535. Archivio di (Stato in Firenze. 7 Cfr. Voi gì1 in Abhandlungen der phil.-hi.stor. Klasse der ■sächsischen Gesellschaft der Wissenschaften VI, 163 s.; Hammer II, 130 s.; Zinkeisein II, 761s.; Hist. Zeitschrift XXXVI, 181s.; Jttrien de (la Graviere, Doria et Barbarossa, Paris 1886; iGrammont, Hist. d’Alger, Paris 1887; Bauhgarten III, 165 s. ; Egelhaaf II, 241 s. ; Cap asso I, 114 s. ; Cat, De rebus in Africa a Carolo V gestis, Paris, 1891 ; Cerezeda in Relaciones his. de los siglos 16 y 17,