168 Paolo III. 1534—1549. Capitolo 3 a. mandò in dono di cambio due cavalli turchi e un libro di preghiere, la cui artistica coperta cominciata da Benvenuto Celimi non era ancora finita, di che l’artista fece personalmente le scuse.1 Quanto Carlo V facesse di tutto per disporre favorevolmente il papa, risulta dalle ampie promesse fatte ai Farnese: Pier Luigi doveva ottenere come marchesato Novara con 20,000 ducati; il figlio di lui, Ottavio, uno stato nel Napolitano con 10,000 ducati d’entrata aU’anno; il cardinale Alessandro il ricco vescovado di Monreale o di Jaén.2 Ciò nonostante l’imperatore non raggiunse quanto più gli premeva, poiché Paolo III rifiutò assolutamente di rinunziare alla sua neutralità. Ci volle grande fatica prima d’ottenere il suo accordo in altre questioni: il negozio di Camerino specialmente presentò serie difficoltà.3 La maniera oltremodo lenta con cui, conforme al suo costume, Paolo III condusse le trattative,4 portò con sé che non si fosse ancora venuti a capo della definitiva fissazione dei singoli punti allorquando Carlo V partì da Roma. In suo luogo rimasero Covos e Granvella, i quali finalmente ai 24 di aprile riuscirono a concludere tutto felicemente.5 Prima di tutto si venne ad accordo sul 1 Vedi Cellini, Vita lì, 7. 2 V. 1« * relazione di ;Sanchez del 20 aprile 1530. (Archivio domestico, di Corte e dii Stato in V i e n n a) ; la lettera ¡dipi 18 aprile 1536 presso Gaohard loe. cit. ì, 477 ; la ** relazione di F. Peregrino dell’8 maggio 1530 (Archivio Gonza uà in Manto va) e Kaynald 1536, n. 10. Addì 25 aprile 1536 G. M. della .Porto notifica : * « I/intrata degli XXn due. che l'imperatore offerse al iS. P. I4oyso 'fu detto di darglila unita col stato di Novara, che parve strano a tutti» (Archivio idi IStato in Firenze). L’investitura di Novara, in cui possesso 'Pier Ltdigi cercò di arrivare in aperta opposizione contro Paolo III (Navhnne 271), avvenne solo nel 1538. Vedi de Leva III, 242 s. : Affò 33 ; icfr. anche Conta nini in Fonte« rer. Austr. XXX, 10, 47. 3 V. la * relazione di iG. M,. della Porta del 17 aprile 1536 citata in n. 4. Archivio di Si t a t. o (i n Firenze. * t’ir, le * relazioni di G. IM. della Porta a Urbino da Roma 9, 11, 17 e 19 aprile 1536. In quella del 17 aprile l’inviato da rapporto della sua udienza presso l’imperatore: * « Poi venni ai particolare di 'Camerino et dissemi ctoel papa era tanto longo in le ¡parole sue iche non si potea venir mai a fin d'aleun negotio, ma che in questo non jx>tea star se non come certo d'aleun sospensione all’armi temporali, perchè non la facendo con effecto' bisognava chel papa venessi alla rottura con lei, et che lasciava mons. Granvella et il commendatore maggiore qua doi o tre giorni doppo la partita sua perchè concludessero il negotio». Archivio di Sitato in Firenze. 5 Addi 25 aprile 1336 G. M. della Porto riferisce : * « Questa mattina mons. di Granvella e Covos isono partiti havendo finalmente dato fine al negotio della neutralità col papa nel modo che se potuto per scrittura sottoscritta di mano di iS. S»à et sigillata del suo sigillo ». L'affare (li Camerino aveva offerto le maggiori difficoltà : * « Il papa prima che condescendesse a confirmar questa scrittura di neutralità tentò di poi nel particolar di Camerino le più extravaganti conditioni del mondo, furono tutte rebuttate ». Archivio di Stato in Firenze.