30$ Paolo Ìli. 1534-1549. Capitolo 5 d. derebbe quando lo vedrebbe, a che Contarmi replicò, che fuori di dubbio il concilio sarebbe tenuto. Relativamente alla lega egli desiderava veder mutati alcuni articoli : del resto, aggiunse, aver udito come il papa volesse concluderla anche senza di lui ed anzi che cercasse di costituire una lega difensiva in Italia con Venezia e con la Francia. Il legato tornò a protestare nel modo più reciso contro così false supposizioni : e non aveva il papa messo la sua famiglia sotto la protezione imperiale? Allorquando in fine Contarini condusse il discorso sull’inconveniente sentito gravemente dai cattolici, che i protestanti li attaccassero del continuo nelle loro prediche, l’imperatore giudicò che la cosa durerebbe solo pochi giorni ancora pensando egli d’andarsene fra breve.1 Due dì dopo questa udienza Carlo V ricevette la risposta dei protestanti al suo progetto di tolleranza, che in conformità del volere della Sassonia elettorale era negativa.2 In compagnia della deliberazione presa dai cattolici iil 5 luglio era con ciò suggellato il fallimento di quel progetto. Lo stesso giorno (12 luglio) l’imperatore presentò agli Stati la sua proposta per il recesso dietale, in cui, senza neanche menzionare la precisa offerta del concilio avanzata dal papa, egli cercava di venire egualmente a capo del suo progetto di tolleranza: gli articoli concordati dovevano riconoscersi come cristiani e accogliersi, i non concordati andar rinviati alla decisione del concilio generale: tale essere anche il parere del legato. Che se il concilio non sarà tenuto o lo sarà più tardi di quanto appaia necessario, le trattative sulla religione verranno riprese in una dieta. L’imperatore aggiungeva che avrebbe al più presto un incontro col papa e cercherebbe allora di sapere da lui che cosa s’avesse da attendere a proposito del concilio. Fino alla decisione doveva cessare la stampa di qualsiasi libello, continuare il tribunale camerale, osservarsi la pace di Norimberga e infine procurarsi aiuto contro i Turchi.3 Contarini rimase non poco meravigliato dell’atto dell’imperatore. Insieme al silenzio intorno al papa gli dispiacque sopra tutto l’intenzione di Carlo d’approvare gli articoli concordati e di elevare con iciò se stesso e la dieta ¡a giudici in cose religiose e questo per giunta appellando a un’intesa con lui. In un’udienza del 16 luglio egli fece quindi rimostranze 'contro il modo con cui l’imperatore aveva varcato i limiti delle sue facoltà. Carlo cercò di spiegare il suo contegno e di quietare il legato.4 Contarini però cre- 1 Lettera di Contarini del 10 luglio 1541 presso Pastor, Korrespondcnz Contwrìnis 492 s. 2 Corp. Ref. IV, 497 s. ; cfr. Egelhaaf II, 397 ; Ditteich, Contarini 757 ; Winkelmann III, 197. 3 Le Plat III, 96; Corp. Ref. IV, 510 s. ; Dittrich loc. cit. 752 s. * Lettera del 17 luglio 1541 plesso Pastor loe. cit. 495 s. e inoltre Pittrici! lo», oit. 753, d. 2.