I cardinali Carafa e Sadoleto. 107 mente giovane e dal del Monte, più tardi venuto in sospetto di gravi mancanze morali,1 anche questo aumento del Sacro Collegio merita quella lode, che già tributarongli i contemporanei.2 Tutti gli altri erano uomini bravi, di severi sentimenti, esperimentati nei più svariati negozi, per lo più anche letterati colti e persuasi della necessità d’un rinnovamento della Chiesa; tre poi erano membri della commissione per la riforma e questi tre furono insieme i più importanti fra i decorati della porpora nel concistoro di Natale del 1536. Ciò vale in prima linea del rigido, inflessibile Gian Pietro Carafa, che a lato del Contami ora divenne il vero capo del partito della riforma,3 per quanto la sua natura vulcanica appaia radicalmente diversa da quella dolce, irenica del veneziano. Per molti rispetti a quest’ultimo era affine di sentimenti il Sadoleto, 4 al quale però mancavano la cailma composta e la conoscenza del mondo propria del Contarmi. Un’altra e più importante differenza proveniva dal fatto, che Sadoleto era umanista da capo a piedi, talmente che ne subì sostanziale influsso anche il suo atteggiamento come teologo. Immediatamente prima del Sacco, Sadoleto s’era ritirato nel suo vescovado di Carpentras, dove visse tutto dedito alla sua diocesi e ai suoi studii : in quel luogo fuori del mondo egli si sentiva sì felice, che solo di molto mala voglia ubbidì alla chiamata a Roma venutagli da Paolo III.5 Durante la lunga dimora a Carpentras il Sadoleto, che per natura era molto ottimista s’abbandonò di quando in quando al sentimento contrario, a un pessimismo quasi disperato,6 ed essendo egli di un naturale molto sensibile, questa di- della sua giovine età ,(v. la * relazione di X. Semini al cardinale E. Gonzaga in data 13 marzo 1538 ¡Archivio Gonzaga in Mantova). Nel * documento di nomina, di INiceolò iCaetani si dice: «Tu qui notarili» noster de numero partecipane ac ex fratre nostro consobrino secundum cameni nepos et in quartodecimo vel circa tuae aetatis anno constitutus ». Nel * breve del 22 marzo 1538 mandandoglisl il cappello rosso viene rilevata la parentela («affi-nitas materno genere nostro ex eo ducto ¡prosapia»: Contelorius XI -J8: Archivio segreto pontificio). Cardeiaa (IV, 197) pone erroneamente la nomina del Gaetani nel 1536. 1 Sul del Monte vedi Merkde II, 147 e (anche la Realenzykl. di Herzog IX», 026. Kampschxtlte. Calvin I, .‘152 s. La »lettera di ringraziamento del Borja a Paolo III, fiat, (¡andkie 1537 là. Febr. in * Lettere di principi 13, 63 .(Archivio segreto pontificio). Per odio contro Alessandro VI i Romani salutarono la celere morte del Borja, come * notifica G. M. della ¡Porta l'8 agosto 1537 (Archivio di ,Stato in Firenze). 2 Ofr. gli * appunti di Cornelio !de Fine in Cod. Ottob. 161 \ della Biblioteca Vaticana. 3 Ofr. Gotheitt, Ignatius 120 s. -i Su di lui cfr. il nostro voi. IV 1. 411 s. e la (letteratura speciale ivi segnata. Nel suo Uialogus de concilio (Venet. 1541 ) Marc. Mont. Bonavitus fra i grandi cardinali di Paolo III nomina prima Carafa, poi Contarmi, .Sadoleto ecc. » Vedi iSadoleti Opera I. 226. Sull’egregia sua azione come vescovo vedi Joly 144 s„ 150 s. 6 Cfr. sopra p. 102 s.