La Cupola di Michelangelo. 765 grandezza da gigante si fa più sorprendente per le quattro cupole minori, che sorgono sui quattro spazi agli angoli fra le braccia della crociera. Al di fuori, nei punti del grande quadrato, dove secondo Bramante e Sangallo dovevano attaccarsi i giri, come collegamento delle absidi col quadrato Michelangelo si servì di pareti trasversali tronche. Come questo in unione con l’attico pesante gravemente sul grandioso ordine dei pilastri fa non bello effetto, così non è affatto riuscita felicemente l’architettura interiore delle absidi : le finestre barocche e le semicupole poco armonicamente attaccanti»! alla volta sono molto severamente giudicate da un eminente scrittore perito in materia, ma spiegate insieme dalle difficoltà della missione di Michelangelo, ricercatore turbinoso di nuove forme e vie dell’arte con tutti i pericoli di questo compito alto e seminato di spine.1 Michelangelo compì cosa incomparabile come creatore della cupola di S. Pietro. La sua membratura esterna e interna è ideata meravigliosamente. Qui tutto appare eseguito logicamente e sicuramente in modo classicamente bello nella forma più nobile e chiara e in guisa genuinamente monumentale. Anche la più severa critica confessa che raramente o mai come qui sia nell’interno dal piede del tamburo fino all’apertura della lanterna, come al difuori fino al piede della croce, fu più bellamente espresso con forme an-ticozzanti iil principio, tolto dal gotico, della continuità ascendente della membratura.2 Fu una conseguenza dell’abbandono delle torri di Bramante che Michelangelo sentisse il bisogno di condurre la linea esteriore della cupola alquanto più in alto di ciò che fosse nel progetto del suo grande predecessore. In Bramante il momento principale della cupola stava nella splendida corona di colonne ornata di statue del tamburo, in Michelangelo nella linea stessa della cupola saliente più in alto. Questa accentuazione de'la volta accresce l’impressione di solenne calma. Dall’esterno la cupola offre certo la più bella e sublime linea, che sia miai stata eseguita nell’architettura.3 1 (jKYMfn.r.Eit, Michelangelo als Architekt 38 s., il quale osserva : « Se si pensa alle magnificenze monumentali ed all’incanto di luce, che Bramante aveva disegnato per queste terminazioni, che stavano nella più meravigliosa relazione coll’effetto della cupola principale, si viene profondamente feriti dai difetti della membratura di Michelangelo e dalle sue ultraprofane finestre... Dappertutto forme, che, non ostante l’affermazione di Michelangelo, mai s’accordano colla « ragione » della chiesa, colla legge di composizione dell’edificio ». V. anche Btjrckhabdt-Holtzingeb 128 e Berteattx (Rome 112). 2 Gbymuli.ee loc. cit. 39. 3 Giudizio di Gkymult.er in Cicerone di Bttrckiiahdt (II5, 220). L’opinione sostenuta da Letarottilly, Garnier, Simil e altri, che l’attuale linea esterna della cupola sia merito non di Michelangelo, ma di Giacomo della Porta, è errata (vedi Geymtìxler, Vrspriingl. Entwiirfe 244). Sul rapporto col gotico cfr. Justi, Michelangelo 347 ; Riegl, Baroclckunst 86-87.