Il conclave del 1534. 7 porporati, Alessandro Farnese, era stato nominato da Alessandro VI, un altro, Matteo Lang, da Giulio II; tutti gli altri dovevano la porpora ai due capi medicei. Ma tra le creature di Leone X e di Clemente VII regnava sì poco accordo e coesione, che esse non avevano forza. Fino all’ultimo l’atteggiajmento di molti cardinali fu piuttosto incerto. L’inviato senese Ludovico Sergardi addì 8 ottobre 1534 calcola il partito italiano in nove teste: Pucci, Salviati, Ridolfi, Medici, Cibo, Spinola, Grimaldi, Cupis e Cesi e poiché quattrocardinali di nazionalità italiana (Caddi, Trivulzio, Sanseve-rino e Pisani) tenevano per i Francesi, il medesimo relatore crede che il numero degli aderenti di Francesco I ammonterà a 12. Un francese però, il cardinale Castelnau de Clermont, non giunse a tempo in Roma, sicché il suo voto andlò perduto.1 Secondo il giudizio del Sergardi il partito imperiale era forte come i Francesi costituendolo due Spagnoli (Merino e Quinones), due Tedeschi (Lang, arcivescovo di Salisburgo e Cles, vescovo-principe di Trento) e sette Italiani (Piccolomini, Cesatimi, Vincenzo Carafa, Palmieri, Ercole Gonzaga, Doria e Campegio). Erano considerati neutrali Farnese, Ferreri, Cornaro, Grimani e Accolti.2 Ma già due giorni dopo il Sergardi aveva da riferire che il Palmieri teneva più per i Francesi, Doria per gli Italiani, mentre Grimani e Accolti piegavano verso gli imperiali.3 Che fino d’allora Accolti passasse per aderente di Carlo V appare anche da una relazione del cardinale Ercole Gonzaga in data 10 ottobre 1534, la quale però presenta 1 Castelnau non giunse ia Roma che il 21 ottobre : v. * relazione di L. Serbar di del 23 ottobre 1534 (Archivio di |S t a t o in S i e n a) e * Diario di un francese in (Uni. Borì). Lai. 3552, f. ó5b della li i lìtio t eoa Vaticana. Anche da * Ephem. in Coti. Yatic. 6978. (Biblioteca Vaticana) ricavasi che i cardinali francesi, computati in S da iSergardi nella * relazione dell’8 ottobre, comparvero soltanto in 7 al conciavo : vi leggiamo sotto il 5 ottobre : * Ingressi sunt Romana 7 cardi naie a Galli. Secondo la stessa fonte (sulla quale cfr. l'i-gatscher fa Reperì. /. Kunstwissensch. XXIX, 399) Lang e Qles entrarono in Roma l’S ottobre. Identici dati presso * P. I’. Guai.tkru's XII 58, f. |535 (Archivio segreto pontificio). V. anche Fumi. Legaz. 7!». 2 * Relazione di L. ¡Sergardi 'In data di Roma .8 ottobre 15.34 all’A rchi-v io di Stato in Siena (nella cifra si fa il nome di soli 8 italiani, di 9 però nell’annesso catalogo dei singoli nomi). Intorno ai candidati Sergardi osserva : « Ogniuno v or ri a el papa a suo modo. Li Franzesi per quel che si vede hanno in conto Ivrea e Sanse verino, l’imperatore S. Croce, Bari, Siena e Campegio avanti che s’intendesse la cattura del (figlio. La setta de li Italiani vorrebbero Pucci, Cibo, (Cesi et anco il Camerlengo, benché si pensa che questa setta de li Italiani in conclavi non babbi da esser unita, ma andar ciaschuno dove ben li verrà ». ISu Campegio il Sergardi scrive addì (> ottobre : * « Un figlio del card. Campegio andava in Francia per far offerte al Re da parte del padre e guadagnarsi li voti (de li cardinali Francesi. È stato preso da Antonio da Leyva. (Il card. Campegio non lo confessa e non lo niega, ma dice che non ne sa niente ». Archivi o di Stato in Siena. 3 * Relazione di IL. ISergardi del 10 (ottobre 1534. A r c li i v i o di Stato in iS 1 en a.