122 Paolo III. 1534-1549. Capitolo 2. condotto il famoso umanista.1 Un’altra difficoltà consistette nel fatto, che il governo veneto favoriva un altro cardinale. Si domandò relazione al nunzio in Venezia, che suonò molto favorevole al Bembo: anche negli altri candidati esistere precedenti errori morali, al presente nulla esservi da temere nel Bembo sotto questo riguardo : oltracciò il celebre letterato avere tante buone qualità da doversi preferire a tutti.2 Per il papa fu decisivo, che anche i cardinali Farnese, Carpi e persino Contarmi perorassero l’esaltazione del Bembo.8 L’esito gli ha dato ragione, perchè ora il Bembo si volse ad un indirizzo più severo, cambiamento che naturalmente ebbe luogo solo poco a poco.4 Onorando quel vecchio di 69 anni, che, quasi rappresentando ancora l’età aurea di Leone X, era considerato principe deH’erudizione e dell’eloquenza,5 Paolo III guadagnò la numerosa schiera degli umanisti, che esercitavano pur sempre considerevole influsso sull’opinione pubblica. Il papa Farnese ricordava certo qual danno n’era venuto ad Adriano VI col respingere bruscamente quella gente.6 Mettendosi sulla via opposta, Paolo III agì fuor di dubbio con avvedutezza e profonda visione delle cose. Era avviato il passaggio degli umanisti e dei letterati del rinascimento nel campo della Chiesa.7 Non soltanto in Italia, ma anche in Germania il conferimento della porpora all’eminente campione dell’umanesimo incontrò generale approvazione sì presso i cattolici come fra i protestanti.8 1 IA3 gennaio 1580 Ottaviano de Lotti notifica al cardinale E. Gonzaga : * « Si sta nel chiarire di quei doi Cardli che il ¡papa si serbò nel stomaco, delli quali V. S. Itma deve «ssere meglio informato di me, pur dirò bene chel Beniibo ha de gran personaggi chel favoriscano, ancora ohel rmo Theatino facesse si mal uíñtio contra di lui, il qual intendo che gli ho fatto far da doi rmt Venetiani ». Archivio Gonzaga In Mantova. Cfr. le due relazioni di N. Semini in Giorn. stor. d. lett. Ital. XXXVII, 208, n. 1 e Nnutiatur-bcrichte, IV, 343. Sul Bembo e la sua vita v. le nostre notizie dn IV 1, 407-411. 2 Vedi Cap asso in N. Arch. Veneto VI, 240 s., dove si prova che relativamente al Bembo il governo veneziano si contenne del tutto passivo. s Riferisce espressamente questo particolare N. Semini in una lettera del 24 marzo 1539 presso iSolmi, Fuga 87-89. Giovio nella lettera di congratulazione al Beanbo rileva l’influsso deli Farnese nella nomina. Lett. volg. Ili, 175 is. ; v. anche la lettera di ringraziamento del Bembo al Farnese in Bembi Opera III, 29-30. * Vedi Clan in Giom. star. d. lett. Ital. V, 439 s. ; ofr. Mazztjchelli II 2, 767 e IGothein 117 s. ISul suo ricevimento in Curia Bembo scriveva ai 20 di novembre del 1539: Io sono stato ben veduto qui più, che io non pensai : Lett. ined. di P. Bembo a G. B. Ramusio, Venezia 1875, 26. » V. la caratteristica annotazione nei del resto cosi aridi Acta, consist. in Nuntiaturberichte III, 510. 6 V. ,il nostro ,\jol. ¡IV, 2, 50 s., 76, 78, 143 s. 7 Vedi Kerkeb, Kirchl. Reform 46 s. La lettera adulatoria dell’Abetino a Paolo III, in cui loda la nonnina del Bembo (Lett. di Aretino I [1609], 67 s.) in quest’edizione reca la data falsa Io aprile 1538 invece di 1539. » V. la relazione dell’Aleandro in Nuntiaturberichte IV, 15 s.