Sforzi del papa per la pace. Inclinazione verso il cono, in Germania. 453 vazioni contro la mediazione di pace del papa, la quale, dicevasi, non faceva che rendere più ardito Francesco I; essere dovere di Sua Santità siccome autore dell’armistizio vendicarne ora la violazione: essere totalmente senza aspettativa per l’avvenire una più lunga permanenza del legato, e superfluo ogni negoziato non dando esso al re francese che occasione a nuovo inganno.1 Dopo questa molto perspicua dichiarazione, a Paolo III non rimase altro fuorché decretare addì 2 novembre 1542 il richiamo del legato. A questo punto venne al papa l’idea di ritentare ciò che aveva fatto con successo nel 1538 : dopo lunghe trattative in concistoro2 ai 10 di novembre si prese la risoluzione di indirizzare ai due sovrani un breve concepito quasi colle stesse parole, nel quale proponevasd che essi s’incontrassero personalmente col papa in Lombardia per negoziati intorno alla pace molto necessaria anche a causa del pericolo turco. Paolo III rilevava che a tale proposta movevalo la grandezza del suo officio, di cui non poteva trascurare (¡eseguire i doveri sia di padre che di giudice.3 Il termine prefisso per l’apertura del concilio era frattanto già passato da tre settimane allorché i legati fecero il loro solenne ingresso in Trento.4 Parve sulle prime che quest’atto producesse un’impressione favorevole e alimentatrice di speranze. In precedenza la disposizione in Germania relativamente al concilio, come l’aveva trovata nel settembre Roberto Vauchon,5 era stata tepida e neghittosa ed anche presso i ben pensanti riservata. Coloro, che '.ora dichiararonsi •pronti a recarsi in persona al concilio, volevano • tendere fino a. che il papa avesse intrapreso il viaggio verso Trento : così il vescovo di Ratisbona e l’arcivescovo di Salisburgo, il quale promise che comparirebbe poi coi vescovi della sua provincia. Ai 13 di novembre giunse a Trento il decano della cattedrale di Salisburgo, Ambrogio di Lamberg, per informarsi dello stato delle cose.6 1 Lanz II, 378 (con data falsa); cfr. Gayanook VI 2, n. 65; Ehses IV, 2C4, n. 1, 283, n. 1. 2 V. Acta consint. appo Ehses IV, 247, n. 1, 287, n. 5 e la * relazione di Semini al cardinale E. Gonzaga in data di Roma 7 novembre 1542, ove in particolare intorno alle trattative circa la guerra contro i Turchi. Su quest'ultimo ailare si discusse anche in un concistoro del 24 novembre (v. la * relazione di N. Seminìi del 25 novembre 1542 (Archivio Gonzaga in Il a n t o v a). 3 V. * Ac,t a consist. sotto il 10 novembre 1542 (Archivio concistoriale del Vaticano); cfr. Raynaxo 1542, n. 31 s. ; Eiises IV, 287, n. 5. 4 II vescovo di Oava a Farnese 23 novembre 1542 (Ehses IV, 285). I tre legati a Farnese 24 novembre 1542 (ibid. 286 s.). Paixavicus'i (lib. 5, c. 4, n. 1) G:1 il 22 novembre come giorno dell’arrivo a Trento. 5 Vauchop al Cardinal Cervini da Salisburgo 1 ottobre 1542 (Ehses IV, 250). 6 Sanfelice a Farnese 15 novembre 1542 (ibid. 284).