I legati conciliari. 75 e Francesco I Paolo III si recasse nell’Alta Italia. Se quest’opera grande e difficile riusciva, era assicurato anche il concilio e allora il papa poteva andare facilmente a Vicenza.1 I legati conciliarli creati addì 20 marzo 1538 furono i cardinali Campegio, Simonetta e Aleandro.2 Tutti e tre sembravano atti in misura eminente alla bisogna: nelle consulte della commissione Campegio aveva sostenuto parte importante e dimostrato la cognizione che aveva delle relative questioni: Simonetta era stimato egregio canonista e l’Aleandro, solo una settimana prima, il 13 marzo, decorato della porpora, era fuor di dubbio uno dei migliori conoscitori delle aggrovigliate condizioni di Germania ed anche nei due anni precedenti s’era occupato profondamente della questione del concilio. I legati, quando vennero nominati, avrebbero dovuto recarsi immediatamente a Vicenza, ma la loro partenza soffrì un po’ di dilazione perchè non erano ancora pronti i mezzi pecuniarii occorrenti e tirò in lungo anche la redazione delle bolle.3 Aleandro partì il 1° d’aprile, Simonetta il dì seguente,4 mentre che il Campegio per ragione d’infermità non potè andar loro dietro così presto. Aleandro poi prima di tutto andò a Venezia per prendervi libri e scritti di cui abbisognava per il concilio, indi ai 15 d’aprile a Padova, ove intendeva aspettare i due colleghi per arrivare insieme con essi a Vicenza.5 La malattia del Campegio frustrò il progetto dei legati di fare il loro solenne ingresso nella città del concilio il 1° maggio. Solamente ai 24 d’aprile, quando da ben nove giorni PAleandro aspettava nel convento benedettino di S. Giustina in Padova e Simonetta risiedeva nel vicino monastero benedettino di Praglia,6 essi ebbero notizia del Campegio, 'il quale da Loiano presso di Bologna notificava,7 che era arrivato colà il 22 aprile, che il dì seguente andrebbe a Bologna per la settimana santa e che 1 Ctfr. Paiaavicini lib. 4, c. 6, n. 1-2. n passo degli Aeta comist. sui legati presso Elisi« IV, 156, n. 1. Ivi sul viaggio del papa si legge semplicemente: * « Creaviit [S. D. N.] legatum de latere rev. dom. Neapolitanum, ut esset legatus urbis in discessu S«s Suae Niciam versus, quem para bat ad eon-ciliandos initer se christianos principes iam pridem dissindentes non sine pernicie fidei et reipublicae Christ. ». Archivio con cistoria le del Vaticano. 2 Ea bolla di nomina per essi del 20 marzo presso Ehses IV, 156 s. Cfii. Mobsolin 35 ; Capasso, Legati 7 s. ; Mebkle I, 411. 3 Qfr. Capasso, Legati 9 ss. Vedi del resto anche ciò che ** N. Semini riferisce addì 23 marzo 1538. Archivio Gonzaga in Mantova. * Dopo la lettera d’Aleandro al Farnese del 1 aprile 1538, scritta prima della partenza, in Nuntiatur berichte III, 40, in. 5 Ehses IV, 158, n. 2. s Aleandro a papa Paolo III da Venezia il 13 aprile 1538 presso Ehses IV, 157 s. « Qfr. Ehses IV, 162. ? Campegio a iSimonetita e all’Aleandro il 22 aprile 1538 presso Ehses IV, 158 s.