126 Paolo III. 1534-1549. Capitolo 2. mezzo migliore per promuovere la riforma,1 incontrando però precisamente nei migliori una resistenza, che forse più di tutto il resto fa vedere con quali difficoltà andasse congiunta l’opera della riforma. Così egli non riuscì a tirare in Curia il Giberti : per quanto il papa spiegasse con parole efficaci a quell’egregio uomo, che i servizi, che poteva prestare in Roma alla Chiesa universale erano più importanti d< ¡l’attività riformatrice nella sua diocesi, il Giberti a mezzo deg'i amici Contarmi e Pole seppe sì vigorosamente far rappresentare la necessità della sua permanenza a Verona, che Paolo III ve lo lasciò.2 Fu invece coronato da successo un nuovo tentativo fatto onde guadagnare ai lavori romani per la riforma l’eccellente Bartolomeo Guidiccioni. Dapprima il papa nel giugno del 1539 gli offrì un’altra volta il datariato, ma il Guidiccioni nuovamente rifiutò :3 quando però nell’agosto morì il vicario generale del papa Pietro Capizucchi, Paolo III non ammise più alcuna scusa del vecchio Guidiccioni, che dovette accettare l’importante posto. * Poco dopo corse la voce, che al Guidiccioni fosse destinata la porpora e la voce divenne realtà più presto di quel che si aspettasse. Già nella seconda metà di ottobre del 1539 si sentì che a Natale avrebbe avuto luogo una creazione cardinalizia,5 ma soltanto al principio di dicembre cominciarono le trattative decisive,6 che stavolta furono più difficili che mai perchè non solo il grande numero ma anche le qualità di parecchi cardinali suscitarono opposizione.7 Da ultimo ci si trovò d’accordo sui dodici seguenti, che vennero nominati in un concistoro del 19 dicembre :8 Federigo Fregoso, ve- 1 Vedi Beccadelli, Vita di Contarmi c. 13. 2 Vedi Ehses IV, 189 s. s Gfr. la * lettera di jNiccolini a Cosimo de’ Medici da Roma 12 luglio 1539. Archivio di Stato in Firenze, Med. 3262. * Vedi Schweitzer, Guidiccioni 153 s. 15 Vedi la * relazione di ¡F. Peregrino del 18 ottobre 1539. Archivio Gonzaga in Mantova. e V. la * relazione (di Bracci a 'Cosimo de’ Medici da Roma 8 dicembre 1539. Archivio di Stato in Firenze, Med. 8262. i V. in App. n. 34 ie 35 le * relazioni di N. (Semini del 18 e 19 dicembre 1539 nell’A rchivio Gonzaga in Mantova; cfr. anche le * relazioni di Bracci del 18, 19 e 20 dicembre 1539 nell’Archivio di Stato in Firenze e Blasius de Martinkixis nel suo * Diarium. Archivio segreto pontificio. » V. Anta consist. presso Bayram 1539, n. 138; cfr. Ctaconius III, 660 s. e Oardkij.a IV, 216 s., che però colloca erroneamente la creazione al 12 dicembre. In particolare su A. Parisani vedi Garampi, App. 255 s. ; ibid. 258 sul Parisio (f 1546); v. anche Marini, Lettera 29 e 120 e Forcella IX, 159. Su Guidiccioni vedi )Schwejtzer loc. cit. 155 s. E. Borja, nominato per riconoscenza verso Alessandro VI (‘breve del 19 dicembre 1539. Min. brev. voi. 15, n. 1264 nell’A rchivio segreto pontificio), moriva già ai 16 di settembre del 1540 (non 1539, come dice l’iscrizione presso Forcella VI, 69) compianto universalmente : v. la * relazione di Antella a Cosimo de’ Medici del 18 settembre 1540 nell’A rchivio di iStato in Firenze. Su U. Gam-