278 Paolo III. 1534-1549. Capitolo 5 c. del tutto diverso giudicava il Morone, che prima della sua partenza da Worms aveva invitato presso di sè tre eminenti predicanti protestanti, Melantone, Capitone e Sturm inculcando loro concordia e maggior moderazione, ma facendo nel corso del colloquio l’esperienza che inflessibilmente essi non avevano voglia alcuna d’accordo. Parve inoltre un cattivo (indizio, che allorquando Morone arrivò il 31 di gennaio a Ratisbona, inon vi si trovasse ancora nessuno dei principi.1 L’imperatore, trattenuto da un attacco di gotta, arrivò a Ratisbona addì 23 febbraio, ma dovette aspettare per lungo tempo ancora la comparsa degli Stati. Da ciò che gli venne comunicato dal Granvella, Morone ebbe l’impressione, che Carlo mirasse ad un accordo ad ogni costo perchè voleva ottenere aiuto contro i Turchi. Al Campegio partente il 25 febbraio e la cui presenza a Ratisbona pareva non necessaria, il Morone disse secco secco di comunicare al papa semplicemente che dall’'imminente dieta non conosceva «che bene alcuno» si potesse «sperare senza gran danno». Morone evitò* di esporre al Campegio i motivi che gli ispiravano questa idea pessimista poiché lo sapeva dominato di avvisi del tutto opposti: lo stesso dì però ne fece l’esposizione in una lettera al Farnese svolgendo questi punti : per mettere l’ordine nelle faccende religiose, all’imperatore fa difetto la potenza necessaria e oltracciò egli ha bisogno urgente delPaiuto contro i Turchi. Qualora voglia ottenerlo, l’imperatore, per assicurare dapprima la pace in Germania chiuderà un occhio imi molte cose riguardanti la causa cattolica, rinunziierà quindi alla restituzione dei beni ecclesiastici rubati, sospenderà il supremo tribunale camerale o almeno vi dovranno venire ammessi dei protestanti. Nelle questioni religiose, nelle quali egli dipende dai suoi ministri e di cui molto certo non capisce, egli s’aocorderà coi protestanti negli articoli cosidetti positivi e cercherà di indurre a condiscendenza anche il legato e il papa, ma differirà ad un concilio, di cui è molto dubbia la realizzazione, il componimento sugli articoli sostanziali. Così sotto l’apparenza esteriore d’un successo seguirà in breve tempo la rovina della religione e di tutto l’ordine ecclesiastico.2 Anche Vauchop alcumi dì prima aveva fatto avvertito da Norimberga il Cardinal Farnese dei, pericoli delle conferenze di religione notando come il passato avesse fornito l’insegnamento, che i protestanti volevano simili negoziati unicamente per indurre con tal mezzo molti ad apostatare dalla Chiesa e per guadagnare tanto più facilmente il popolo ad una dottrina che veniva difesa pubblicamente. 3 1 Ttistor. Jahrb. IV. 429s. Ehsks per il primo ha spiegato (Rotti. Quarta! sdir. XVII, 293 s.) perchè le relazioni di Morone portano la nota «Cladius»- 2 Hi sì or. Jahrb. IV, 435 s. 3 Laemmer Moti. Vatic. 356.