8. La guerra turca e la questione del concilio. Abboccamento di Paolo III con Carlo V a Lucca e Busseto. Neutralità papale e sforzi per la pace. Malintesi coll’imperatore. 1541-1544. a. ! La posizione equivoca assunta da Carlo V alla fine della dieta Ratisbonense, danneggiò l’autorità imperiale come la causa cattolica nel modo più profondo. Come i cattolici tedeschi, così anche il papa ne rimase pieno della maggior diffidenza, che Francesco I aumentò colle sue rimostranze, 1 mentre, come s’era subito temuto a Roma,2 dalle concessioni ottenute i protestanti non si sentirono che incoraggiati ad andare più innanzi.3 La condizione peggiorò ancora per lo svolgimento disgraziato della guerra contro i Turchi. Alla dieta di Ratisbona l’assenso a un soccorso all’impero intervenne troppo tardi: prima che giungesse^ le truppe di Ferdinando I avevano dovuto abbandonare l’assedio di Buda e cominciare il 21 agosto 1541 la ritirata. Il sultano, che comparve dinanzi Buda ai 26 d’agosto, ingannò Isabella, la vedova di Zapolya, e con astuta violenza s’impadronì della capitale ungherese, che rimase poi 145 anni sotto la signoria degli infedeli. Tutto il paese dal Danubio alla Theiss venne incorporato aH’Impero turco.4 Data la discordia dei principi cristiani il cardinale Aleandro vide nella perdita della maggior parte d’Ungheria il preludio del soggiogamento di tutta l’Europa sotto i Turchi.6 1 Cfr. la * relazione di Dandino in data di Lione 28 settembre 1541. Nuns. di Francia 2. Archivio segreto pontificio. 2 V. la lettera in Ehses IV, 216, n. 4. 3 Vedi Janssen-Pastor III18, 512. * Ofr. Buchoi.tz V, 153 s., 159 s. ; de Leva III, 449 s. ; Httber IV, 80. 6 V. la ’lettera del 12 settembre 1541 (Archivio di Stato i11 Parma) in App. n. 43.