150 Paolo III. 1534-1549. Capitolo 3 a. della regina del cielo: sull’albero della nave ammiraglia egli fece issare una bandiera coll’immagine del Crocifisso ed accennando al segno della redenzione disse ai grandi che l’accompagnavano: il Salvatore crocifisso sarà il nostro duce.1 I/Armata cristiana salpò addì 13 giugno 1535 e, poiché il vento era favorevole, fin dalla mattina seguente era in vista della costa africana. Lo sbarco delle truppe nel porto di Cartagine si compì felicemente. Più difficile fu l’assedio della fortezza di Goletta situata sulla lingua di terra tra il lago costiero di E1 Bahira e il mare, che non soltanto conteneva l’arsenale di Barbarossa, ma era anche la chiave di Tunisi.2 Allo scopo d’indebolire le forze dei nemici, l’imperatore promise il perdono a tutti gli apostati dal cristianesimo che servivano nelle loro file qualora passassero dalla sua parte, cosa che avvenne in larga misura, ma riuscendo egualmente difficile l’assedio della Goletta perchè le truppe soffrivano fuor dell’ordinario non solo per il clima caldo, ma anche per la mancanza d’acqua e il vento sfavorevole, che gettava loro negli occhi dense nubi di polvere. Più volte i nemici tentarono di turbare con sortite i lavori dell’assedio. Un artista neerlandese, che trovavasi nel seguito dell’imperatore, Jan Vermayen, ha rappresentato con intelletto, amore e abilità in grandi cartoni a colori, che ora costituiscono un ornamento della galleria imperiale dei quadri a Vienna, questa e le seguenti battaglie combattute sotto il cocente sole africano.3 Soltanto ai 14 di luglio si riuscì a prendere la Goletta, bombardai,? da terra e dalle galere, cadendo nelle mani idei vincitori molti cannoni e circa 100 legni. Sebbene la maggioranza del consiglio di guerra votasse per continuare l’attaccò soltanto per mare, contro Bona e Algeri, Carlo V decise di avanzare contro Tunisi e ai 20 di luglio l’armata si mise in movimento incontrandosi colle truppe di Barbarossa dopo faticosa marcia e venendosi ad una battaglia, che l’imperatore ha descritto con colori molto .vivi in una lettera autograf a alla sorella Maria.4 Non ostante la sua superiorità numerica il nemico venne battuto, ma non fu possibile inseguirlo perchè i soldati venivano quasi meno per la sete e il caldo. L’armata però, malgrado la vittoria, trovavasi in critica situazione a causa della mancanza d’acqua. Un soccorso decisivo venne 1 V. la * lettera di P. Peregrino al duca di Mantova in data di Roma 9 giugno 1535 (A rchivio Gonzaga in M a n t o v a). Ofr. .Sandoval lib. 22, n. 7, 9. 2 Ofr. il * breve Episc. Chiarficens. et Ioli. Lopez de la Quadra mìlit. 8. la-col). de Spata sub reff. 8. Aug. cappellano Caroli V del 24 agosto 1535. Min. brev. Arm. \0, t. 51, n. 63. Archivio segreto pontificio. 3 Su questi cartoni vennero eseguiti i preziosi arazzi, che ora s’ammirano a Madrid; v. Jahrbuch der hivsth istorischcn Savrmlungen des österr. Kaiserhauses II, 144 s. : IX, 419 s.; XI. 113 s. Woltmann II, 352 ricorda una poesia con miniature sulla spedizione di Tunisi. i liANZ II, 194. ,