Documenti inediti e comunicazioni d’archivi. N. 70-72, a. 1545. 825 et c-lie pi utusto gli è stato di bisogno ributtar la cortesia di S. Mtà, che nienté inducerla adusarla, come quella che ben conosce, che per suo servigio le mette conto d’intendersi ben con S. S. Intorno al concilio m’ha detto, che la cosa è rimessa al papa, et che solamte F imperator ricorda, che terminando la triegua tra Lutherani et Cattolici ogni vòlta eh’ esso concilio s’apra per quello eh’ ordinò S. M. che stessino in pace fin a tanto che si facesse o nationale o generale, senza alcun dubbio Lutherani faranno una schiavina a Catholici ■ per esser più in numero, meglio alci ordine et più uniti, et che pure se ne rimetteva al papa. Farnese dice mo, che S. S. farà qualche cotsa che a mio giudicio sarà ben poco, come a dir tre o quattro sessioni et qui finirla, non mi parendo verisimile, che di nuovo sia per far altra prorogatione, poiché la sua fortunazza gli ha dato così bel modo d’uscir d’ un tanto labyrinto. Esso Farnese m’ è paruto tutto humile et piacevole... ». Minuta in Cod. Bari. lat. 5792, f. 170b-l71 della. Biblioteca Vaticana. 70. Il cardinale Ercole Gonzaga al duca di Ferrara. 1 Mantova, 30 giugno 1545. Il papa si lasciò indurre a grandi preparativi. « Dunque si concluderà, che vadano nella magna, dove il papa sommamente desidera metter le mani, si per far quello che deve contra gli heretici, come per gratificar all’ imperator in cosa che non gli apporti più inimicitia di qnella che si truovi fin’adesso; perch’a pensar, ch’essa gente sia per andar in Ungheria, hora che si tratta della triegua in Costantinopoli, mi par una vanità grande ». Minuta in Cod. Buri. lat. 5192, f. 182 della Biblioteca Vaticana. 71-72. Il cardinale Ercole Gonzaga al duca di Ferrara.2 Mantova, 18 agosto 1545. ... Quelle ragionazze masticate in due hore ch’el papa allega per colorire il dubbio della rovina et della recuperation 'dlella Chiesa sono si goffe che quasi è vergogna a parlarne; pur io voglio che veg-giamo ciò che vagliono et primamente dove dice, che per esser quelle due terre discoste dal resto dello stato della Chiesa ecc., se ciò valesse, non bisognerebbe dar ancho una via ad Avignone, eh’è molto più discosta et in mezzo si può dir di Francia; poi se per la ¡spesa si debbono alienar, a questo modo saria meglio alienar ancho Bologna, la quale divenendo hora frontiera dello stato della Chiesa, converrà che sia fortificata, com’è stata Piasenza et che sempre vi si faccia una 1 Ofr. sopra ip. 497. - Ofr. sopra. ;p. 500.