118 Paolo III. 1534-1549. Capitolo 2. venduta da un servo infedele.1 Secondo la relazione d’un agente mantovano la prima stampa uscì a Milano, la seconda a Roma.2 Di quest’ultima aveva ricevuto nel marzo 1538' una copia a Praga il Morone, il quale fin d’allora manifestò il timore, che i luterani utilizzerebbero il documento conforme al loro vedere.3 Ciò non ostante solamente al principio di giugno il governatore di Roma prese provvedimenti contro l’ulteriore vendita della pubblicazione non autorizzata, ma intanto la stampa era già stata diffusa in molti esemplari.4 I luterani tedeschi non si lasciarono scappare l’occasione di trarre in modo ingiusto e odioso profitto dal documento per i loro scopi. Mancò affatto il buon effetto atteso con tanta sicurezza dall’ideale Contarini. Non vi fu affatto un apprezzamento anche solo passabilmente giusto del documento, che è un testimone eternamente ricordabile dell’avvertimento e onestà dei suoi autori,5 che anzi si ripetè lo spettacolo toccato al nobile Adriano VI allorquando si rivolse alla nazione tedesca colla sua franca confessione degli abusi ecclesiastici. I novatori religiosi, lieti del danno altrui, interpretarono male la confessione di tanti sconci e se ne servirono per giustificare la loro apostasia. Giovanni Sturm di Strassburgo, che pubblicò il memoriale con una prefazione diretta ai cardinali, esortava costoro a continuare la riforma giacché non erano ancora stati messi a giorno i mali peggiori: essi avrebbero mostrato sol- 1 «Non si è mai potuto sapere di commissione di chi siano stati stampati, se non ielle le copie che iS. Sta ne fece dare ai cardinali, lo causorno », scrive ai 18 di novembre del 1538 Ottaviano Lotti (Luzio, V. Colonna 46). Come si frequente più tardi, cosi anche allora in 'Curia si mancava contro l’osservanza dei segreti (cfr. Nuntiaturberichte III, 157, 506 ; v. anche Rimi. Quartalschrift, XXII, 138 s., e sotto, in n. 4 il ¡passo dalle * Ephem.). 2 V. le relazioni di Plotis al cardinale E. Gonzaga del 3 e 24 giugno 1538 (Archivio Gonzaga in Mantova), ora stampate presso Solmi, Fuga 32. A Roma il Consilium venne stampato dal Biado e da Gotardus de Ponte ; Schweitzer (Róm. Quartalschr. XXII, 139) ha inoltre provato l’esistenza di una stampa fatta a tCesana. 3 Vedi Mobone a ¿Farnese ji 3 marzo 1538, Xuntiaturberichte II, 256. * Nella getterà del 24 giugno citata a n. 2 Plotis osserva : « Il giorno medesimo, che liaveva mandata a V. ¡S. 111. il consiglio stampato sopra la re-formatione de’ preti fù idal Governatore inhibito al stampatore che non se ne vendessi più, ma a giuditio mio sono state le inhibitione molto tarde, perchè già credo che n’havessi venduto una infinità et oltra di questo intendo che prima era stato stampato a Milano ». ICfr. inoltre la testimonianza finora sfuggita a tutti in * Ephem. del Cod. Vatic. 6978, i. 142 : * « 1538. Mense Iulio prostate elapso consilium delectorum cardinalium et aliorum praelatorum de reformanda ecclesia Paulo IH P. M. iubente conscriptum et inconsiderate exhibitum vero subinde deinde prohibitum » (Biblioteca Vaticana). Con ciò è definitivamente Idecisa la controversia fra Quikini e Schelhokn (cfr. LAtrciiEBT in Studien aus d. Benediktinerorden XXIV, 248 s. ; Dittbich, Contarmi 372, n. 2). « Vedi F. X. Kraus, Essays I, 288.