296 Paolo III. 1534-1549. Capitolo 5 e. protestanti, che in parte riguardavano appunto i dogmi più importanti. 1 Che in genere non fosse possibile di togliere la discordia a mezzo di discussioni teologiche dimostrollo anche la sorte dell’articolo circa la giustificazione, l’unico, sul quale s’era venuti ad accordo completo. L’Elettore sàssone era molto malcontento di quella « prolissa e rappezzata cosa » e fin dal 10 maggio 1541 consentiva con lui Lutero, il quale era disposto a tollerare per intanto la formula solo se i cattolici dichiarassero di avere fino allora insegnato diversamente e sconsigliò l’Elettore dall’andare alla dieta, a meno che non volesse vivere in armonia col diavolo stesso !2 Gropper e Pflug poi osservarono aH’imperatore, che la formula circa la giustificazione abbisognava di ulteriore spiegazione per rispondere all’ insegnamento della Chiesa cattolica. Con ciò i capi del partito medio fecero vedere che essi non erano capaci di condurre in porto una riunione.3 Anche se Roma non aveva ancora parlato, dato questo stato di cose non poteva più esser dubbio, che la conferenza era terminata con un pieno insuccesso. Contarimi stesso non nutriva ora che poca speranza per la ragione che i protestanti tenevansi pertinacemente fermi in alcune asserzioni affatto erronee. Mi si stringe il cuore, scriveva egli, nel vedere, che ile cose volgono a ruina. L’unica cosa che lo consolasse deH’insuccesso era, che almeno non si poteva attribuire alla Sede apostolica la colpa dell’andata a vuoto del tentativo di riunione, perchè gli articoli controversi inon toccavano il primato o altrimenti un punto, in cui si potesse presupporre interessi egoistici. 4 In una lettera a Farnese del 29 maggio egli poi diffondevasi su ciò che sarebbe da farsi andando avanti. Contarini designa come causa principale del piantarsi delle idee luterane non-soltanto negli animi dei protestanti, ma nelle teste eziandio di tali, che si dicevano tuttavia cattolici, il fascino della novità e la comodità, conveniente all’uomo terreno, della nuova dottrina, che toglieva l’obbligo della confessione, dell’ascoltare la Messa, del frequentare la chiesa, dei precetti del digiuno e dell’astinenza. Come rimedio contro l’ulteriore diffusione dell’eresia il legato propone al papa tre provvedimenti : in primo luogo alla dieta deve decidersi che i protestanti non possano accogliere nella loro lega alcuno di quegli Stati, che ora sono ancora cattolici, mentre i cattolici debbono rinforzare la loro lega difensiva. In secondo luogo è assolutamente necessario che in Germania si attui una buona riforma cristiana, la quale ha da consistere in questo, che col buon esempio e colla 1 Ciò rileva C. Zwick nella sua * relazione a Costanza in data di Bati-sbona 30 maggio 1541. Archivio civico in Costanza. 2 De Wette V. 353 s. 3 Pastor loc. cit. 270 s. 4 Lettera del 2 giugno presso Pastor. Korrespondenz Contarkiis 477.