Viaggio di Vergerlo nell’impero (1535). 37 stretti e ciò per la ragione, che nessun principe e nessuno Stato dell’impero gli darebbe ferma promessa circa l’accettazione del concilio e d’un luogo determinato, qualora egli non potesse presentarsi ai medesimi coll’accordo, ottenuto in precedenza, del papa coll’imperatore e re sulla questione del luogo, aggiungendo che egli dovrebbe inoltre farsi dare come compagno un inviato imperiale, ma che però poteva fino da allora visitare i duchi di Baviera per chiedere il loro consiglio. Vergerio pertanto rivolse a Ferdinando I la preghiera di sollecitare ancora una volta il fratello perchè desse pronta risposta. Il nunzio arrivò ai 30 d’aprile a Monaco,1 dove il duca Guglielmo gli espresse la grande sua contentezza per la deliberazione del papa quanto al concilio e caldamente lo pregò di non diventar tiepidi al riguardo : io personalmente, così dichiarò Guglielmo, accetto di tutto cuore il concilio e, come mio fratello Luigi, sono pronto a comparirvi ovunque lo si tenga : adesso il nunzio visiti gli altri principi e prelati del distretto onde reagire al dubbio, che regna generale, colla notizia della ferma decisione del papa. Il duca voleva poscia tenere una dieta distrettuale per spingere innanzi la cosa: egli è tutto perchè la faccenda del concilio venga discussa per distretti, ma mette in guardia da una assemblea generale dell’impero, la quale potrebbe condurre a un sinodo nazionale.2 Circa la questione del luogo anche il duca Guglielmo giudica necessario l’accordo in precedenza tra il papa e l’imperatore: egli ha obiezioni contro Mantova perchè gli altri distretti solleveranno difficoltà in contrario e perciò raccomanda che si proponga Trento. Continuando il suo viaggio da Monaco, Vergerio visitò il duca Luigi, Filippo vescovo di Frisinga, conte palatino del Reno,3 l’amministratore di Ratisbona, conte palatino Giovanni,4 il vescovo di Eichstätt, Gabriele von Eyb e il conte palatino Filippo di Neuburg ;5 finalmente il vescovo di Augsburg, Cristoforo di Stadion,6 che l’informò minutamente delle condizioni nei distretti di Svevia. Nelle sue relazioni il nunzio, che era un naturale molto vivo e mobile, si mostrò soddisfatto oltre ogni dire dell’accoglienza presso tutti questi principi e della grande cortesia addimostrata dai medesimi. Egli trovò che dappertutto s’aveva un’opinione sommamente favorevole di Paolo III e che la sua propria missione nella faccenda del concilio e il suo modo di fare esercitavano buon effetto.7 1 Per ciò che segue v. Vergerio a Ricalcati da Monaco 2 maggio 1585 in Ximtiaturberichte I, 364-366. 2 Ofr. anche Nuntiaturberichte I, 366 372 s., 383 s. 3 Ibdd. ;I, 309 s. 4 Ibid. 374 ss. 5 Ibid. 385, 889. « Ibid. 392 ss., 395 s. 7 Vergerio a Ricalcati $1 ¡17 maggio 1535 in Nuntiaturberichte ,1, 386 s.