336 Paolo III. 1534-1549. Capitolo 6. negli altri luoghi furono causa di continua cura per un lato i predicatori imprudenti o infetti d’eresia,1 per l’altro il malanno dei monaci vaganti, che malgrado tutti i decreti ,non poteva levarsi.2 Gli assidui sforzi di Paolo III, di Seripando e di vescovi italiani del medesimo pensare per il miglioramento delle antiche comunità spirituali mostrano più che tutto il resto quanto questi istituti fossero intaccati dal guasto del secolo, quanto poco essi fossero in grado di bastare alla loro originaria destinazione.3 Poste queste circostanze appare addirittura provvidenziale, che la Chiesa documentasse la sua eternamente giovane forza d’impulso con una serie di nuove fondazioni, le quali sotto la benedizione a tutela della Sede Apostolica aprirono la via ad un rinnovamento religioso profondamente intimo del mondo cattolico e portarono a lei in guisa meravigliosa nuova vita e nuova forza. Di già Clemente VII, in origine affatto indipendentemente dalla calamità della scissura dogmatica e senza relazione ad essa, aveva veduto sorgere in Italia unioni di chierici regolari o preti riformati, come li diceva il popolo, che coll’esempio di vita veramente evangelica e di fedele sottomissione alla Santa Sede riponevano tutto il loro pensiero nel perseguire avanti tutto scopi pratici : intensiva cura delle anime, predicazione, cura degli infermi ed altre opere di ¡cristiana carità.4 Costituisce un grande merito di Paolo III l’avere, con piena cognizione dei gravi compiti imposti al papato dalle mutate condizioni del tempo, dato il suo favore e la sua protezione a questi nuovi organismi. Allora la più antica di queste nuove fondazioni, YOrdine dei Teatini sbocciato dall’« Oratorio del divino Amore», aveva ancora il suo creatore, il santo Gaetano di Tiene, e il suo confondatore, Gian Pietro Carafa. Il primo dirigeva la casa di Napoli, mentre in Venezia stava alla testa Bonifazio da Colle.5 1 V. il (decreto papale del 30 marzo 1543 presso Fontana, Dormii. 390 s. 2 Un ordine diretto a tutti i vescovi contro i fratres vagantes sine facilitate superiorum del 1° aprile 1546 presso Waddino XVIII, 410 s. ; iblei. 430 s. e Bull. VI, 380 s. la disposizione contro i vaganti dei Francescani Conventuali del 7 gennaio 1547. Ofr. il raro scritto di Franciscus Turrensis, Di manochos apostata», lìoniae 1549-. 3 Sul guasto nei conventi italiani maschili e femminili cfr. i dati presso Tacchi Venturi I, 43 sis., 51, 143 s. Quanto in molto gran parte pei propria colpa tosse spregiato il monachiSmo è dimostrato chiaramente dalla lettera del 4 dicembre 1531 di Sebastiano del Piombo all’Aretino presso Oum, I. 230 ss. * C£r. le nostre notizie In voi. IiV 2, 549 ss. La prova ida me, ivi data, che 1’« Oratorio del divino Amore » sorgesse senza influenza alcuna dell'apostasia luterana, è confermata da una scoperta di Tacchi Venturi (I, 407 s.), secondo la quale il primo di tal1! oratori! nacque a Genova fin dal Ufi!. 5 La loro elezione era avvenuta nel capitolo generale del settembre 1534 e venne confermata un anno dopo : v. * Annate» Venetae domus e * Annate» Neapolit. domus. Archivio generale dell’Ordine dei Teatini in Roma.