I primi Gesuiti in Germania (P. Canisio). 423 gonza a Colonia, Canisio continuò i suoi studii teologici, niello stesso tempo tenendo già lezioni accademiche, discorsi latini a studenti ed ecclesiastici e prediche per il popolo e adoperandosi anche a diffondere la frequente comunione, specialmente presso la gioventù che attendeva agli studii.1 Fu il primo fra tutti i suoi confratelli a comparire al pubblico con lavori letterarii. Nel 1543 egli fece uscire a Colonia un’edizione accresciuta e migliorata degli scritti del mistico domenicano Giovanni Tauler : seguirono nel 1546 in tre volumi in folio le opere tradotte in latino di Cirillo Alessandrino e le opere di Leone Magno.2 La piccola comunità dell’Ordine formatasi a Colonia nel 1544 e consistente quasi solo di studenti, viveva in gran parte dell’eredità paterna del Canisio.3 Questi prese parte attiva alla lotta contro l’apostata Ermanno di Wied e per incarico del clero e deH’aecademia di Colonia andò, onde ottenere protezione e aiuto, nei Paesi Bassi presso l’imperatore e il nunzio pontificio, poi a Liegi dal vescovo Giorgio d’Austria, indi nuovamente dall’impe-ratore e dal nunzio in Svevia.4 Da quest’ultima missione egli non potè più tornare a Colonia perchè il cardinale Ottone Truchsess d’Augsburg mandollo al concilio di Trento,5 donde l’obbedienza verso il suo generale lo condusse a Bologna, Roma e Messina. Non doveva però esser lungo il suo soggiorno in Italia: egli apparteneva ai Tedeschi. Dopo la morte di Giovanni Eck, lo splendore deH’umiversità di Ingolstadt cominciò a impallidire. Onde dare nuova vita all’istituto, Guglielmo IV, duca di Baviera e rigido cattolico, chiese a Paolo III la facoltà di riscuotere a tale scopo tre volte una decima da tutti i monasteri e beneficii ecclesiastici del paese.6 Nello stesso tempo domandò al papa che gli mandasse alcuni Gesuiti come professori di teologia, tra i quali doveva essere Le Jay. Il duca trovò a Roma tutta la corrispondenza giacché Paolo III e i suoi confidenti bramavano ardentemente l’erezione di collegi dei Gesuiti in Germania.7 Dietro ordine del papa Ignazio destinò a Ingolstadt Le Jay, Sal-meron e Canisio.8 Quest’ultimo, che venne prima chiamato da Mes- 1 Canisio a Aeriamo Adriani in data di Colonia 2 agosto 1546 (Bratjnseer-gkb I, 208-209); Testamentum c. 2 (ibid. 38; dir. ibid. 112, 124, 143, 160). 2 Brattnsbbrger I, 79-98, 176-188, 215-222; Sommervogkl, BibVioth. II, 617-<518; Vili, 1974. 3 Hansen U, 2(3-27 ; ISaohintjs, De vita P. Canisii, Ingolstadii 1616, 3£S. 4 Canisio a Fabro da Colonia 12 agosto e 22 dicembre 1545 e a Giovanni Gi'qpper da Geislingen 24 gennaio 1547 e da Ulllm 28 gennaio 1547 (Bratjns-sbrgeb I, 162-165, 233-240; cfr. ibid. 674-076); Matth. Raderus S. J., De Vita Petri Canisii, Monachi i 1614, 36-37. 5 V. sopra p. 404. 6 II breve idi Paolo III è pubblicato da Ioh. Nep. Mederer, Annales In-Holstacliensis Aca&emiae IV, Ingolstadii 1782, 271-275. 7 Ignazio a Salmeron da Roma 10 agosto 1549 (Mon. Ignat. Ser. I, II, 509). 8 Polancus, Chronicon I, n. 428; cfr. Mon. Ignat. Ser. I, II, 360-361, 378; BaATnysBEjiqEB I, 296, 686-688; Duhr. 53.