42 Paolo III. 1534-1549. Capitolo 1. volontà e grande condiscendenza : dichiarò che le decisioni dietali precedenti erano bensì contrarie a che si tenesse un concilio fuori di Germania, ma promise di voler influire in senso rispondente ai desiderii di Paolo III e di Carlo V sugli' altri membri della lega schmalkaldica, senza i quali non poteva dare promessa alcuna per sè. Le decisioni dietali contrarie a un concilio in Italia potersi anche revocare dai principi, essere però molto buona cosa, che il papa si fosse deciso di farne trattare coi principi, come ora si faceva, prima di fissare un luogo determinato, mentre l’attuazione dell’idea del cancelliere bavarese Eck darebbe fuoco a un incendio contro il papa e l’imperatore in Germania. Giorgio non ebbe neppure nulla da eccepire contro il mantenimento delle antiche forme nel concilio. Vergerio si persuase che esso si sforzerebbe a trattenere gli altri protestanti dal proporre nuove pretese anche su questo punto importante. Alle dichiarazioni orali del marchese corrispose una lettera al papa in data del 4 d’agosto da lui consegnata al nunzio, che era redatta nei termini più ossequenti ed esprimeva la speranza, che il proposto concilio eliminerebbe le discordie nella Chiesa e ristabilirebbe l’unità, alla qual cosa egli era deciso di cooperare a seconda del suo potere.1 Che non si trattasse soltanto di belle parole, Vergerio credeva di non poter dubitare: infatti quando il nunzio gli accennò alla responsabilità che s’era accollata quanto alla salute deiraniima dei suoi sudditi coll’introduzione della nuova dottrina, al marchese vennero le lacrime agli occhi e scusò le innovazioni fatte col desiderio del popolo e l’esempio di altri Stati rilevando che tutto ciò doveva durare solamente fino al concilio. Nel congedarlo Giorgio osservò al nunzio : « avrei bramato che il buon papa avesse visto egli stesso i pochi segni della mia devozione che ho potuto mostrarti in questi due giorni, chè allora potrei sperare che Sua Santità mi conisidererebbe suo servo. Raceomandamigli del tuo meglio e digli che sto a sua disposizione ».2 Dopo tutto questo può comprendersi come Vergerio concepisse nuove speranze per il successo della sua missione concernente il concilio e per la solenne riconquista degli apostati.3 Adesso egli giudicò opportuno di visitare anche Norimberga totalmente protestante, dove pure trovò amichevole accoglienza. Alla sua proposta circa la questione del concilio il consiglio rispose nel senso, che non 1 Questa lettera, che il Vergerio colle summenzionate del conte palatino mandò a Soma il 7 agosto, è stampata In A7 u ntiatur 6 e ridi t e I, 472, n. 2 Nelle sue lettere a Ricalcati del 7 le 9 agosto 1535 in Nuntìaturberichte I, 468-471, 474-477, Vergerio dà diffusa relazione idei suo ricevimento e delle sue trattative come pure di dncindentali dichiarazioni del marchese. s V. Nuntiaturberichte I, 477, 480 s. ; iv. ibid. 482 la lettera di Vida.