410 Paolo III. 1534-1549. Capitolo 7. Anche a Bologna, Brescia, Napoli, Pisa, Pistoia, Reggio e altre città si vollero avere missionarii della Compagnia di Gesù, i quali poi spesso cercarono di dare durata al loro lavoro coll’introdurre confraternite del Santissimo Sacramento, unioni femminili per peccatrici convertite e simili associazioni.1 Il primo gesuita, che andò in Sicilia, fu il neerlandese Giacomo Lhoost, che il cardinale Rodolfo Pio aveva mandato nel suo vescovado di Girgenti. Per commissione del cardinale Alessandro Farnese, Laynez ne riformò l’arcidiocesi di Monreale; nel duomo tenne conferenze sul libro dell’Ecclesiaste. Jerónimo Doménech giunse nel maggio del 1547 alla capitale Palermo : diventò confessore del viceré Juan de Vega e della moglie di costui, ordinò il negletto convento delle penitenti, provocò l’istituzione d’un orfanotrofio per fanciulli e d’un secondo per fanciulle e fece stampare un catechismo per le scuole dell’isola. Il vescovo di Patti, Sebastiano de Aragon, inquisitore per la Sicilia ed uno dei più ragguardevoli uomini del regno, fece gli spirituali esercizi in una col suo vicario e i suoi cappellani. Dietro desiderio del viceré, Ignazio nel 1549 ottenne da Paolo III un breve, che ordinava la riforma dei monasteri femminili di Sicilia. Nello stesso anno fu aperto a Palermo un collegio della Compagnia.2 Già un anno prima l’emula di Palermo, la ricca città commerciale di Messina, aveva ottenuto un collegio in seguito alle preghiere ch’aveva rivolte a Paolo III e Ignazio. Fu il primo istituto dell’Ordine, che dal principio e principalmente fosse destinato all’istruzione di scolari estranei. Il generale deU’Ordine ne volle fare un istituto modello. Significativa è la scelta da lui fatta dei primi maestri : tra essi erano uno spagnolo, un italiano, un tedesco, un francese, un savoiardo. Prima che partissero da Roma egli per prova fece loro far scuola alla sua presenza, poscia mandò i dieci scelti per Messina dal papa a chiedere la benedizione, spettando al Canisio di parlare per tutti. Paolo III improvvisò un discorso di mezz’ora tutto pieno d’affetto paterno per la Sicilia e la Compagnia di Gesù. Jerónimo Nadal, il primo rettore, poco a poco impiantò la scuola sul modello di Parigi, dove aveva studiato.3 Nell’autunno del 1548 il nuovo piano scolastico venne diffuso per tutta la Sicilia ed anche in Calabria. Gli scolari spiegarono grande zelo 1 Come Paolo ITI, così i Gesuiti specialmente promossero In Italia le confraternite del Santo Sacramento dell’altare (cfr. Tacchi Ventubi I, 194 ss ). 2 Braunsbergek I, 193, 198; Doménecli a Ignazio da Palermo 4 luglio 1541 e 154S (Litterae quadrimestres I, 47-53, 131) ; Nadlal a Ignazio da Messina luglio 1549 (Epist. P. H, Nadal I, 07) ; Polancus, Chronicon I, n. 198-200, 242, 373, 379; Oklandinus lib. 7, n. 19; lib. 9, n. 27. s Cfr. Emmah. Aguilera S. J., Provinciae Siculo e Societatis Iesu ortus et res gestae ab a. 1611, Panarmi 1737, 7-13.