Accuse a Contarmi. 313 si obbligò a prestare aiuto contro Julich-Kleve e la Francia ottenendo in cambio l’approvazione imperiale per il suo nuovo ordinamento ecclesiastico fino al concilio o ad una dieta. Per questi atti di politica suicida Carlo V ottenne almeno per il momento di essere pienamente coperto alle spalle per la guerra imminente coi suoi nemici, il duca di Kleve, Francesco I e il sultano. 1 e. Contarini aveva la coscienza d’avere durante la sua legazione germanica adempiuto sotto ogni rispetto al suo dovere e sostenuto del suo meglio gli interessi della Chiesa. Dovette quindi sentire con tanto maggior dolore, che in Curia fossero elevate gravi accuse contro di lui e specialmente che venisse messa in dubbio la sua ortodossia. La voce ingrossava talmente queste incolpazioni, che il cardinale perdette talvolta la sua calma abituale. Bella moneta è questa, così egli, di che sii pagano le mie fatiche.2 In una lettera del 23 agosto 1541 da Milano al Cardinal Farnese, Contarini si lamentò amaramente, che a Roma lo si fosse ritenuto per luterano e che si parlasse sì spudoratamente d’un legato pontifìcio e d’un uomo tanto dotto e di sì sano sentire come il Badia. Sperare in Dio di essere in grado di dare al papa e ad ogni altro sufficiente ragione di tutti i suoi atti. Si differisca la sentenza definitiva sulla dottrina della giustificazione fino al suo arrivo in Roma ed allora esporrà chiarissimamente la verità della sua opinione e mostrerà che non sono bene informati sulla dottrina dei luterani e non conoscono le sentenze di sant’Agostino e di san Tommaso coloro, i quali dicono luterana la formula intorno alla giustificazione. Quanto sia luterana quella formula ratisbonese risultare ottimamente dal fatto, che Lutero se n’era lamentato in una lettera a Melantone e i protestanti hanno dichiarato che intendono di spiegare ancora più per il minuto la loro mente su questo punto.3 Già prima ad un vecchio amico, che l’interrogò come stessero le cose cogli articoli esorbitanti che per amor dei luterani egli aveva firmato a Ratisbona, il Contarmi a Brescia aveva risposto trattarsi d’una calunnia di Pasquino, essendo che senza l’autorità della Chiesa non solo egli non accetterebbe articoli dubbii, ma neppure il vangelo di san Giovanni.4 Basterebbe questo detto, che ricorda la nota sentenza di sant’Agostino, per distruggere il fan- 1 Vedi Lenz III, 91 s. ; Ranke VI, 337tì. ; Janssen-Pastor III”, 505, 509; Kannengiesser 15 s. ; Egei.haaf II, 400. 2 Vedi Beccauelli, Vita di Contarini c. 19. 3 Vedi Pastor, Korrespondenz Contarinis 500. « Vedi Beccadelli, Vita di Contarini c. 19.