Istruzione pel Morone inviato alla conferenza di Hagenau. 257 in conseguenza di che nacquero a Paolo III dei dubbii, se, perchè veneziano, il Contarmi sarebbe stato accetto a Carlo V. D’accordo coll’ambasciatore imperiale fu quindi deciso di differire la partenza del cardinale fino a che non si fosse venuti in chiaro su questo punto.1 Nessuno attendeva Contarini con maggiore ardore del Morone, il più abile diplomatico della Curia, che in conformità colle proposte di Farnese e di Cervini il 15 di maggio aveva ricevuto l’incarico di recarsi all'assemblea di Spira per tutelare gl’interessi ecclesiastici.2 I/istruzione per di Morone, che porta la data del 15 maggio 1540, venne completata con una lettera di Aleandro3 dello stesso giorno. Dai due documenti ricavasi con quale rigidità il papa tutelasse il punto di vista ecclesiastico. In contraddizione collMmperatore, che per ragioni politiche reputava necessaria la conferenza religiosa, ivi si accentua fortemente che già in sè e per sè consimili trattative recano danno all’ interesse dell’ intiera cristianità ed all’ autorità della Santa Sede : le dottrine della religione cattolica non valgono per un paese, ma per tutti e perciò differenze dell’importanza e portata di quelle manifestatesi in Germania non possono decidersi da uni paese senza danno della Chiesa universale. Esse spettano al tribunale legittimo del concilio e del papa comprovato dalla esperienza di secoli, e non conviene che vengano affidate alla decisione d’una assemblea di poche e non competenti persone in un uogo non idoneo. In questa materia nessuna forza di circostanze estrinseche può lasciar scomparire la sollecitudine per la salute ¡ielle anime, poiché a detta dell’Apostolo non è lecito fare del male perchè ne venga del bene, menò che mai poi tal male, da cui seguano candalo generale e danno per i paesi vicini. Al rappresentante del papa quindi non possono darsi pieni poteri di fare promesse impegnative nell’affare religioso ed al Morone viene inculcato in parti-olare, che ove alla dieta di Spira avesse da accadere cosa alcuna, a quale fosse contraria alla dignità e ai diritti della Sede apostolica, egli si allontani tosto dalla città, però senza venire a una rottura con Ferdinando e coi principi cattolici. In detto caso egli si recherà in una città vicina donde darà notizie sull’ulteriore svolgersi dei negoziati. Anche se possa rimanere a Spira, il Morone si conterrà passivamente al possibile e non scenderà a dispute su cose di fede: la sua azione si limiterà ad osservare attentamente, a con- 1 V. le lettere del Farnese in data 5 e 9 giugno 1540 in Nitntui 1 urbcriolite ' ■ 269. 281 ; cfr. anche Sol.mi. Contarmi 8. 2 V. il breve credenziale del 14 maggio 1540 ii*n Nuniiaturberichte V, 413 s. : 'istruzione presso Larmmer, Mon. Va tic. 262-265 e Pap. ite QranveUe II, 583 s. ; °fr. in proposito Dittbich. Contarini 518 e Morone 417. 3 I.akmmf.iì. Mon. Vatic. 267. completata in Nuntiaturberichte V. 419 s. Pastor, Storia dei Papi, V. 17