790 Appendice. 18. Fabrizio Peregrino al duea di Mantova.1 Roma, 14 marzo 1536. .... A questi giorni il conte de Cifuenta ambassatore quà de Sua Mtà de ordine et comissione di quella fece grandissima instantia con X. S. die Sua Stà se volesse dichiarare o per 1’ imperatore o per il re di Francia, desiderando Sua Mtà Cesca di saliere in qual modo ella si potesse assicurare de Sua Stà et massimamente venendo a Roma, alla qual proposta quella rispose et non senza qualche sdegnio et collera, che mai era per decliiararsi con ninno, ma essere neutrale et in la neutralità al tutto fermata, nè volersi impacciare fra questi dui principi in le loro garre et diiferentie se non a componerle et sforzarsi di mettergli buona pace et concordia a ogni suo possere, ma altrimenti che lasserebbe il pensiero a loro, speranldo che Iddio con questa sua buona voluntà et migliore intentione l’aiuterebbe non curando punto de ninna altra cosa che gli possesse intervenire, si che non mancharebbe mai di fare quel bono offitio che al bon pastore, si conviene, coir molte altre parole convenevoli al grado et alla dignità di Sua Stà; la qual risposta subito che Sua Mta l’intese ha scritta al detto ambasre che sopra di ciò più non debba molestare nè esasperare Sua Beatnc della quale non vole nè richiede se non quel tanto che sia tìe sua buona volontà, tanto più chiarendolo X. S: con promesse di volere osservare a ogni modo la neutralità, et che ella pensa et certifica qual si voglia persona che più vale la fede et promesse sue et vole che vaglion che quante sicurezze S. Stà egli possesse dare et aspettare s. Mt& per posserla meglio chiarire a boccha et honorarla. Et hora S. Bne ha fatte murare alcune porte nel palazzo aciò che secretairi16 essa et Sua Mtà possino essere insieme et andare l’uno da l’altro senza saputa de persona da tutti li tempi et hore che gli parerà, et dicendo volere che S. Mtà propria tenglii la chiave della camera de S. Stà con ogni confidentia . . . Orig. neU’Archivxo Gonzaga in Mantova. 19. Sanchez a re Ferdinando 1.2 Roma, 24 marzo 1536. Il papa 11011 vuol concedere all’ imperatore Idi arrolare truppe. «Quinimo edictum feeit iseverissimum prohibens ne quisquam subdi-torum sub maximis penis alteri cuiquam principi militaret, allegans se patrem esse eiusque fore officium non iuvandi, sed dirimendi belli pa-icemque exhortandi. Sed privatili! allegabat se scire certo regem Frau- 1 Gfr. sopra p. 159. 2 Cfr. sopra p. 159.