252 Paolo III. 1534-1549. Capitolo 5 a. In questo stato delle cose i legati indicavano dii concilio siccome il legale mezzo canonico sempre usato in simili discordie e in nome del papa nuovamente l’offrivano per metterlo incontamente in effetto. Sempre avere i cattolici desiderato un sinodo ecumenico ed anche recentemente averlo proposto a mezzo d’uno speciale inviato1 il re di Polonia, come pure la lega cattolica. Col concilio s’incuterebbe ai protestanti un salutare timore e forse essi vi compartirebbero. La situazione politica vi è favorevole poiché poco fa Carlo V e Francesco I si sono data prova di tanta amicizia e sono in trattative di pace. Aggiungi che il concilio libera i principi cattolici da qualsiasi responsabilità : per gli Habsburg ne deriverebbe vantaggio giacché rimanendo la questione religiosa dinanzi al legittimo tribunale si offre anche la possibilità di sbrigare altre faccende. Nel concilio si potrebbe concludere il consolidamento della lega Noritmberghese e la difesa contro i Turchi. Prima di tutto l’imperatore concluda colla Francia una pace definitiva, donde dipende la salvezza della cristianità. Il cardinale Farnese, che già ai 17 e ai 23 di marzo, allorquando svanirono le speranze della pace e venne in prima linea la questione religiosa, aveva chiesto d’essere richiamato, rinnovò tale preghiera ai 21 d’aprile.2 Inviato e fornito d’istruzioni soltanto per Ja pace, egli si sentiva tanto meno all’altezza della situazione perchè soltanto ora aveva conosciuto il vero stato delle cose in Germania. Se si tiene conto dell’età ancor giovanile del legato, si comprende ch’egli non volesse assumere la responsabilità di ciò che doveva venire e desiderasse trasf erito su spalle più robuste il « pericoloso onore ». Del resto durante ila sua legazione il Farnese fece quanto era possibile onde salvare il punto di vista ecclesiastico nella questione delle conferenze di religione. Nello stesso tempo egli esortò continuamente il papa ad eseguire una seria riforma in Roma, a convocare subito il concilio, anche senza la Francia, ad accordarsi co principi cattolici dell’impero, a nominare cardinali tedeschi indipendenti dall’imperatore e in generale a tenere in più viva considerazione le cose tedesche, alle quali, dopo il primo buono svolgimento, in Roma non avevano rivolto più tardi la conveniente attenzione.3 1 Giovanni Wilamowsk.v. vescovo di Oamlimiecz; vedi Ehses IV. 186, n. -e NuntUiturberichte V. 94. n. 1 ; <*fr. Dembinski, Die BesoMckunfl des Trklcn tinnì»* durch Polen. Eresimi 1883, 4. 2 V. Nuntiaturborichte V. 122. Fino dai principio d’aprile regnava ih Poma un’idea molto pessim'ilsta della situazione. Di là Antella scriveva il 5 aprile 154« al duca di! Firenze : * « Qui ;sK tiene ccimmune opinione che l>'aocordo fife 1 imperatore et il re non debba pili eseguire, ma più presto 'l’copposito». Archi" vio di Stato in Firemze, Med. 3263. 3 Cfr. Nuntiaturlerichte V, 87, 98, 118, 136, 147, 148, 199, 225 s., 232.