702 Paolo III. 1534-1549. Capitolo 15 a. stampa i più pregevoli manoscritti greci della Vaticana. Come stampatore all’uopo venne scelto il noto Antonio Biado, che si recò a Venezia e là colla mediazione d’Aldo Manuzio acquistò i tipi, coi quali poscia dal 1542 cominciarono ad uscire in Roma i commen-tarii di Eustazio su Omero.1 Negli anni 1548-1549 venne stampata a Roma eziandio una versione etiopica del Nuovo Testamento.2 Liberale in tutto, Paolo III prestò anche ripetutamente a dotti numeri pregevoli della sua privata biblioteca o procurò ai medesimi l’uso di rari codici di biblioteche straniere.3 Qui meritano inoltre menzione i numerosissimi privilegi di stampa, coi quali Paolo III promosse i lavori dei più disparati letterati e dotti. * Il numero delle opere stampate o no dedicate al papa Farnese da scrittori italiani, ma anche tedeschi5 e francesi,6 è grande fuor dell’ordinario. Di molte facemmo già memoria, mentre addurle tutte sorpasserebbe i confini qui assegnati.7 Basta accennare che di fronte alle produzioni teologiche passano in seconda linea quelle di bell’ingegno. Era passata l’età aurea del rinascimento. Le opere teologiche dedicate a Paolo III stanno quasi tutte in relazione colla grande lotta contro i novatori religiosi.8 Anche là dove ciò ncn si verifica, gli autori per lo più si riferiscono indirettamente agli avvenimenti contemporanei, in ispecie al concilio, al quale venivano attaccate le più grandi speranze.9 Tra le dediche di altre opere merita che venga rilevata in modo speciale quella di Nicolò Copernico Sulle rivoluzioni dei corpi celesti. Da buona pezza avevasi in Roma contezza degl’importantissimi risultati raggiunti dalle ricerche del creatore della 1 Cfr. Dorez in Mèi.