Paolo Ili. Ì534-Ì649. Capitolò 5 d. papa l’iimperatore non mirava ad altro fuor che a far accettare il suo progetto di tolleranza. Ai 23 di giugno era finalmente arrivato il libro Ratisbonese coi documenti relativi, che il papa affidò all’esame d’unia speciale commissione.1 La sera del 5 luglio giunsero le relazioni Contarini del 27 e 28 giugno colla risposta dell’imperatore sulla questione del concilio. Il Cardinal Farnese le sottopose tosto al papa, che immediatamente convocò per il 6 luglio un concistoro, nel quale sulla base delle relazioni di Contarini vennero ¡assoggettati a una minuta discussione di negoziati ratisbonesi. In vista dell’importanza della cosa non si prese ancora una deliberazione definitiva, ma ai 7 di luglio Farnese poteva notificare al Contarini, che il papa considerava necessario levare la sospensione e raccogliere prestamente il concilio. Sembrare che l’imperatore non avesse rettamente compreso la missione del sinodo, consistente nel fissare dogmi e nel togliere abusi. La tolleranza di errori escludere l’unico rimedio, il concilio ecumenico, e così non farebbe che peggiorare il male.2 In un secondo concistoro dell’8 luglio, in cui si diede lettura anche delle relazioni di Contarini del 19, 20, 22 e 24 giugno arrivate la sera del 6, avvenne la risoluzione definitiva. Sentiti ancora una volta i cardinali, la revoca della sospensione del concilio di Vicenza e l’immediata convocazione del medesimo si trasformarono in, deliberato. Farnese comunicò la cosa a Contarini il 10 luglio, come pure che si era già scritto a Venezia perchè si tornasse a concedere Vicenza. Qualora questa città non venisse concessa a tale sicopo, essere intenzione del papa di fissare un altro luogo idoneo. Insieme si diede al legato l’istruzione di pregare di nuovo l’imperatore perchè promuovesse il concilio e non concedesse alcuna tolleranza d’errori e in genere nulla, che potesse essere pregiudice-vole alla religione.3 A Ratisbona intanto era passiata sempre più in prima linea la questione dell’aiuto contro i Turchi fino allora con maraviglia degli intervenuti messa da parte.4 A questo riguardo Ferdinando I svolse un’attività instancabile. I nunzi poterono comunicargli, che già era in viaggio un inviato particolare del papa com somme destinate alla 1 V. le * letteTe di Farnese a Contarini del 23 e 27 giugno 1541. Archi* vi o segreto pontificio. 2 * Farnese a Contarmi 7 luglio 1541. Archivio segreto pontificio, Ami. 64, t. 20, f. 32 s. colla nota: «Ric. alli 21». 3 V. la * lettera del 10 luglio (A r c h i v i o Segreto pontificio); in estratto presso Ehbes IV, 197, n. Cfr. anche la lettera di N. Semini presso Solmi, Contarini 85 s. 4 Cfr. la * relazione di C. Zwick del 30 maggio 1541. Archivio civico a Costanza.