La situazione politica dopo la pace di Crespy e il concilio. 485 religiose dell’arcivescovo e costrinse a licenziare Butzer. Con ciò non era no ancora eliminato, ma diminuito tuttavia il grande pericolo che minacciava la Chiesa sul Reno inferiore.1 Ma la vittoria dell’imperatore sul duca di Kleve ebbe anche un’altra importante conseguenza : essa aprì a Carlo gli occhi sulla «debolezza e incapacità politica » degli Schmalkaldici. Come narra egli stesso nelle sue memorie, da allora non solo non parvegli più impossibile di reprimere la boria colla forza, ma sembrogli molto facile la cosa, qualora l’intraprendesse in circostanze acconce e con mezzi convenienti.2 Per allora però l’imperatore abbisognava ancora incondizionatamente dell’aiuto di tutti nella guerra contro la Francia e così agli Schmalkaldici toccò ancora una volta uno splendido trionfo alla dieta di Spira, ma nel suo interno Carlo V disapprovava le concessioni allora fatte, che erangli state estorte dalla sua incalzante distretta. Che non meditasse di mantenerle ci viene dimostrato dalla convenzione segreta della pace di Crespy, in virtù della quale Francesco I dovette obbligarsi a prestare aiuto all’imperatore pel ristabilimento dell’unità religiosa.3 Con ciò la situazione politica fu cambiata ¡in un modo favorevole al concilio. Di già nel tempo immediatamente seguito alla conclusione della pace Carlo V e Francesco I sia a mezzo dei nunzi accreditati presso di loro sia per i loro inviati in Roma fecero esprimere il desiderio di sollecita apertura del concilio a Trento.4 Dal canto suo ancor prima dell’arrivo in Roma delle loro proposte,5 Paolo III aveva preso l’iniziativa per avviare, ora che per la pace era aperta la strada, la prossima convocazione del concilio. Ai 29 d’ottobre del 1544 Francesco Sfondrato, che allora aveva scambiato l’antico >uo vescovado di Sarno coll’arcivescovado d’Amalfi, venne mandato come nunzio straordinario daH’imperatore6 onde esprimergli in primo luogo la letizia del papa per la conclusione della pace, ma onde parlargli poi anche, siccome d’uno dei frutti principali che potevano nascere da quella pace, della celebrazione ora resa possibile del concilio. Egli doveva ancorai una volta rappresentare all’imperatore tutti gli sforzi fatti fino allora dal papa per il concilio sino all’ultima sospensione e la grande necessità del medesimo e comunicargli che ora Paolo III intendeva togliere la sospensione e tenere senza indugio il sinodo pregandosi Sua Maestà a cooperare 1 Cfr. Gulik 97. 2 Oommentaires 101 ; off. Bezold 746. 3 Cfr. sopra p. 474, 480 ; v. inoltre Bezold 747. 4 Cfr. Nuntiatur'beric'hte Vili, 15 s. ; Ehses IV, 383, n. 1. 6 Cfr. Ehses IV, 381, n. 1. 6 La sua istruzione ibi fi. 380-382. Sulla sua missione cfr. anche Meekle I, 421 s., n. 5 ; Niintiaturberichte Vili, 8 s. Contro Friedensbtikg, che pone la partenza di Sfondrato nei primi di novembre, Ehses stabilisce che essa avvenne il 29 d’ottobre.