tensione ira imperatore è pàpà. dietro calda istanza dell’inviato imperiale, il quale li aveva poi visti prima che venissero spediti.1 Erano giusti i lamenti di Carlo per la comunicazione del patto di giugno alla confederazione Svizzera. Con ciò i protestanti tedeschi ebbero notizia autentica sullo scopo del colpo diretto contro di loro ed essi non trascurarono di approfittare delle armi loro date per sollevare i compagni di fede. La rottura di fiducia, che s’avvera in questo, non può giustificarsi ed è dato spiegarla soltanto colla volontà dii Paolo III, ognora diffidente, di rendere impossibile all’imperatore qualsiasi accomodamento coi protestanti. 2 Quanto poca fiducia si nutrisse verso Carlo V ce lo mostra il fatto, che anche al principio d’agosto del 1546 Verallo raccomandò avesse riguardo ai desiderai dell’imperatore circa il negozio del concilio perchè altrimenti era da temersi un accomodamento dannoso coi protestanti e un concilio nazionale, che Gran velia minac-i uva.8 Date queste circostanze il nunzio e i suoi committenti di urna vedevano con diffidenza come Carlo procedesse guardingo e arcasse di guadagnare una parte dei nemici colla condiscendenza. La diffidenza del papa, zelantemente alimentata dai francesi,4 in realtà non era ingiustificata, poiché le garanzie in fatto di religione date dall’imperatore quando conquistò il duca Maurizio di Hassonia, i margravii Giovanni di Brandenburg-Kustrin e Alberto di Brandenburg-Kulmbach, non potevano accordarsi col trattato di giugno.5 Se Paolo III avesse appreso subito queste convenzioni, etili avrebbe potuto lamentarsi dell’inadempimento del trattato con maggior diritto che non Carlo relativamente all’immediato paga-spento del soccorso in denaro. Le difficoltà sorte a questo riguardo jme circa il compenso per la vendita, non concessa dal Collegio cardinalizio, dei beni ecclesiastici spagnoli furono sostanzialmente eliminate dall’azione del Farnese mandato come Cardinal legato presso l’esercito, che però non fu in grado d’impedire ulteriori controversie su difetti quanto al soldo e al trattamento delle truppe ausiliarie italiane.6 Farnese, il quale ebbe la prima udienza il 24 agosto 1546, rimise all’imperatore anche la bolla, che accordava la metà delle entrate ecclesiastiche nei Paesi Bassi. Carlo ringraziò, ma rifiu- 1 V. le lettere ili Farnese in NvntiatiCrberichte IX, 457, 465 s. Giustamente Ì'Rosch in Mitteil. dea osterr. Instituts XXIII, 136 fa rilevare che a causa della flottazione in concistoro l’alleanza doveva divenir nota ai protestanti. Ofr. anche de Leva IV, 159. 2 Ofr. Janssen-Pastor IIIis, 622; Kanneptgiesser, Die Kapitulation ziri-vclien Karl V. und Paul III, 28 s. ; Nuntiaturberichte IX, xxxir. 3 V. N untiatufb ericht e IX, 172. 4 Ibid. 107, n. 1. 5 Ofr. Janssen-Pastor IIIis, 622-624. 6 V. Nuntiaturberichte IX, xxx ii. Pastor, Storia dei Papi, V. 35