342 Paolo III. 1534-1549. Capitolo 6. alla direzione delle Angeliche ed a missioni popolari fuori di Milano. Di queste ne tenne una nel 1537 a Vicenza dietro preghiera del cardinale Ridolfi. Due anni dopo si recò a Guastalla, dove ristabilì la pace tra i cittadini e là l’instancabile uomo cadde ammalato; egli si fece trasportare alla sua patria Cremona ed ivi, esaurito dalle sue opere di carità ed esercizi di penitenza, morì ai 5 di luglio del 1539 non contando che 36 anni.1 Di tali uomini abbisogna la Chiesa, disse Paolo III.2 La sua istituzione, alla quale affìglia-vansi specialmente dei Milanesi,3 continuò a fiorire. La casa a S. Ambrogio apparve troppo piccola ; là inoltre mancava una chiesa grande e perciò lo Zaccaria aveva gettato i suoi occhi su un’antica chiesa dedicata a san Barnaba, che giaceva molto opportunamente vicino al così detto Naviglio su una piazza aperta e tranquilla, ma non lungi dal quartiere più popolato della città. Nell’ottobre del 1545 si riuscì finalmente ad acquistare quel luogo e il Morigia cominciò la costruzione d’un convento e d’una chiesa secondo un progetto da lui stesso disegnato. Per l’Ognissanti del 1547 andarono ad abitare nel nuovo convento e la chiesa venne consacrata a san Paolo. Il popolo però mantenne il vecchio nome di S. Bar naba e chiamò quindi anche i religiosi col nome di Barnabiti. Fino dal 1° dicembre 1543 Paolo III con una bolla aveva esteso in perpetuo il privilegio concesso nel 1535 per soli cinque anni.6 Con ciò era solidamente fondato l’Ordine, che iniziò quella riforma del popolo di Milano e delle altre città di Lombardia, che san Carlo Borromeo condusse più tardi alla fine. Col tempo a mezzo dei Barnabiti e dei Cappuccini si diffuse per tutto il mondo cattolico una speciale pratica religiosa : l’adorazione per 40 ore del Sacramento dell’altare esposto solennemente. Col materiale ora a disposizione non può decidersi con sicurezza chi abbia per il primo introdotto questo bel costume, se il fondatore dei Barnabiti, o il cappuccino Giuseppe Piantanida da Ferno. Mentre le Angeliche, le fide assistenti dei Barnabiti, rimasero anche in seguito limitate all’Alta Italia, un’altra eongregazion' raggiunse col tempo un’attività, che abbracciò l’intiero mondo cat- 1 Vedi Barelli I, 117 s.. 122 s. ; Teppa 109 s.. 112«., 114 s., 126«.. 134* Sul sepolcro del Zaccaria v. La cripta'del b. .4. M. Zaccaria nella chiesa ■li S. Barnaba in Milano, Roana 1895. 2 Vedi Teppa 108. 3 V. 1'* Elenchili, sodaliilm omnium qui congregai. Inibitimi susccpcrunt ad diem XIII Cai. Deocmb. 1552 quo primnm religiosac professionis la' congregai, indictu. Archivio generale dell vO r d-i ne dei Barnabiti in Roma. •* Vedi Barelli I, 201 s. ; Teppa 122 s., 155 s. 5 Bull. VI. 193 s. ; Lift, et constit. (v. sopra p. 341. n. 1) 10 s. « Ofr. Tacchi Venturi I. 199 s. e gli «scritti speciali ivi citati. Perorano per Piantanida come istitutore P. Edoardo in Annui, ree/. 1987. 424 s. e P. bert in Katholil; 1898. II. 151 s.