596 Paolo III. 1534-1549. Capitolo 13 a. pirebbe a questa giusta richiesta e non si renderebbe correo del delitto. E Paolo III proseguì dichiarando che, anche se intendeva perdonare l’offesa fatta a lui come uomo lasciando a Dio la punizione dello scellerato, non tollererebbe e non dimenticherebbe il torto e la spogliazione irrogata al papato e alla Chiesa, ma la punirebbe anche se dovesse morire martire. " In realtà dopo il fatto sanguinoso del 10 settembre Paolo III credeva di dover tutto temere dagli imperiali.2 Sfavagli fresca dinanzi agli occhi la sorte di Clemente VII, ch’egli pure aveva condivisa. Egli fece notare che dopo aver perduto Piacenza, non voleva perdere eziandio Roma.3 Senza indugio furono ordinate misure di sicurezza e mentre si raccolsero truppe a Roma, mettendo avanti il pericolo da parte dei Colonna, avvenne l’allacciamento di segrete trattative cogli inviati di Venezia e di Francia.4 Subito dopo l’arrivo della notizia dell’uccisione di Pier Luigi, Enrico II aveva dato al papa l’aspettativa del suo aiuto;5 du Mortier, l’ambasciatore fino allora in Roma, fu richiamato e sostituito da François de Rohan.6 Nell’ultima settimana di ottobre venne a Roma anche Charles Guise nominato cardinale il 27 luglio, secondo quel che si diceva per ricevere il cappello rosso,7 ma in realtà per trattare d’un’alleanza, colla quale Paolo III sperava di trovare un sostegno nella Francia.8 Con vivi colori il Guise, un francese ardente, rappresentò da capo al pontefice l’abietta condotta dell'imperatore, la proditoria uccisione di Pier Luigi, la violenta presa di possesso d’una città, che Carlo stesso, quando coll’aiuto di armi papali conquistò il ducato di Milano, cedette alla Chiesa come indennizzo, il rifiuto final- 1 iSul concistoro, che non è ricordato negli * Ad a consist. (Archivio concistoriale del Vatican o), finora non s’aveva che l’estratto comunicato da JRikieh (II, 61) da un dispaccio dell’inviato francese in Venezia colla data evidentemente falsa del 17 settembre. Dobbiamo al Fkiedensbcxeg notizia più precisa colla pubblicazione della relazione spagnola spedita da Mendoza il 16 ottobre, stampata in Nuntiaturberichte X, 579 s. 2 « Chi », ben osserva Bezold (p. 803), « avrebbe piti potuto sentirsi sicuro con una potenza, che non disdegnava simili mezzi?». 3 V. 'la lettera di Mendoza del 20 settembre 1547 in Nuntiaturberichte X, 570. * Cfr. Dòlunger I, 113, 116 s., 119 s., 121, 124, 126, 129; Nuntiaturbe- richte X, 570, 572, 574. s V. la * lettera 'di Dandino al Cardinal Farnese in data di Fontafinebleau 17 settembre 1547. Archivio segreto pontificio. s La stia istruzione (senza data) presso .Bibiek II, 39 s. Gli * Ada consist. cancell. segnano sotto il 6 ottobre 1547 il concistoro, nel quale fu ricevuto il Iiohan e prestò obbedienza per Enrico II (Archivio concistoriale d e 1 V a t i c a n o) ; cfr. il * discorso d’obbedienza in Var. Polit. 46, f. 157*) s. A r-chivio segreto pontificio. i La consegna del cappello ebbe luogo il 24 ottobre 1547 (v. * Ada consist. cancell.: Archivio concistoriale del Vaticano). s Sulle trattative del Guise ofr. Ribier II, 71 s; de Leva IV, 376 s.; Nuntiaturberichte X, 168, n. 1.