Attività spirituale del nuovo Ordine a Roma per gli Ebrei. 379 allora poco considerata, diventò in seguito un’immagine miracolosa molto venerata.1 Alcuni decennii più tardi per la generosità del cardinale Alessandro Farnese, nipote di Paolo III, in luogo di S. Maria della Strada sorse la magnifica chiesa detta «il Gesù». Il nuovo Ordine manifestò la sua devozione e riconoscenza al papa prima di tutto colla sua azione per la Roma papale, dova eranvi a sufficienza infedeli e peccatori da convertire. Fra i molti Giudei non pochi erano trattenuti daH’abbracciare il cristianesimo dalla sollecitudine per il loro benessere temporale. Ignazio riuscì ad indurre il papa, che trattò gli tìbrei con tradizionale mitezza,2 ad emanare un breve in data del 21 marzo 1542, che dice: nessun israelita perderà i suoi averi a causa della conversione al cristianesimo. Anche se diventino cristiani contro la volontà dei genitori, rimarrà ai fanciulli intiera la loro parte d’eredità. Quanto fu acquistato coll’usura e altre vie ingiuste va restituito ai legittimi proprietarii, se si trovano, altrimenti rimarrà ai convertiti. Gli stessi favori toccheranno a tutti gli infedeli, che ricevano il battesimo.3 Per facilitare ulteriormente le conversioni, dietro consiglio del Loyola vennero erette due case per i catecumeni, una per uomini e l’altra per donne e si formò inoltre una confraternita ;ìi nobili e influenti cittadini, di cui fu fatto protettore il cardinale Marcello Crescenzi.4 Nel febbraio del 1543 Paolo III emanò una bolla, che elogiava detta opera e la muniva di grazie spirituali.5 La domenica in Albis del 1544 col concorso di grande massa di ! Popolo un vescovo battezzò solennemente cinque israeliti, fra cui ;n rabbino, che era in fama di grande dottrina, Insieme nel 1544 1 Ofr. Tacchi Venturi loc. ciit. 27, 38-40, dove per la prima volta vendono rettificate le idee correnti sull'immagine e la chiesa. 2 Con Rieger-Vogelsteunt II, 61 s. cfr. anche Rev. juive IX, 81; Archir JSr Kìrchenrecht LUI, 36s. ; Univ. catlioì. XIX (1895), 102 s. Per proteggere i Giudici in Roma da eccessi, a partire dal 1540 fu soppressa la celebrazione <ìfl dramma della passione al Colosseo (vedi Adinoi.fi II, 388; De.tob. /•«-puenee 210 s. ; Gregorovius, Schriften III, 189; Vattasso, Per la storia del "t'anima sacro, Roma 1903, 86). Il decreto di Paolo III del 12 maggio. 15-10. sposso addotto nella questione della superati^one del sangue, che proibisce l’arbitraria persecuzione dei Giudei su voci oscure e pregiudizi, è stato ottimamente pubblicato sulla minuta originale da Seeberg liin Evangel. Kireken-~<’itung di Hengsteniìerg 1900, ni'. 50. Contro l’usura esercitata veramente non solo da Ebrei in Roma fu diretta l’istituzione effettuata (Dal francescano Giovanni da Calvi di’un Monte dì pietà a Roma, che Paolo III approvò e favori di privilegi con bolla del 9 settembre 1539 destinando protettore della Commi mia del Monte il Cardinal Quifiones (vedi Tamii.ia, Il s. Monte di Pietà di Poma-, Roma 1900, 24 s.). s Ih ili. TI, 336-337. Rieger-Vogfxstein (II, 63) dà la data della bolla erroneamente come erroneamente la giudica. 4 Ignazio a Francesco Saverio da Roma luglio 1543 e alla Compagnia 1543 v 1544 (Mon. Irjnat. Ser. I, I, 249. 268-269). s Ball. VI, 353-358..