L’Università romana. 639 sori. Il numero dei teologi e filosofi, che nel 1539 fu di soli sette, nel 1548 era salito al doppio ; il numero dei docenti per le altre materie presenta lieve diversità, mentre mutano in modo singolare i nomi.1 Gli stipendii erano straordinariamente disuguali : oscillavano fra 30 e 850 fiorini d’oro all’anno. In generale i meglio collocati erano i professori di medicina e rettorica; lo stipendio più basso ricevevano i teologi e filosofi, ciò che si spiega col fatto, che costoro per la maggior parte appartenevano a Ordini : insieme a Domenicani incontriamo Carmelitani, Eremiti Agostiniani e Serviti. Dal novembre 1537 al maggio 1539 tennero lezioni teologiche alla Sapienza romana anche i famosi gesuiti Diego Laynez e Pietro Fabro.2 Tra i professori di medicina il più famoso era il chirurgo Alfonso Ferri da Napoli impiegato a partire dal 1535, dal quale Paolo III fece tenere anche un corso d’anatomia. Il medico Paolo Belmesseri si provava nello stesso tempo in poesie latine e dedicò al papa uno dei suoi lavori. Tra i rappresentanti della medicina pratica compare nel catalogo del 1539 anche un ebreo a nome Giacobbe, che è probabilmente il medico spagnolo di Paolo III Diego Mantino, celebre per la. sua dottrina.3 Fra altri insegnarono rettorica gli umanisti Battista Pio e Leonardo da Barletta. Il primo, che godeva di gran fama, raggiunse la bella età di 84 ann'i.4 A sostituirlo Paolo III chiamò il non meno famoso Romolo Amaseo, celebrato dai contemporanei come un secondo Cicerone, che riceveva lo stipendio annuo straordinariamente elevato di 1413 fiorini d’oro. Oltre alla cattedra Amaseo doveva anche istruire nelle belle lettere i giovani cardinali nepoti Alessandro Farnese e Guido Aseanio Sforza.5 Da allora egli rimase sempre al fianco d’Alessandro Farnese che accompagnò pure Fanno 1546 nella sua legazione in Germania per la guerra contro gli Schmalkaldici.0 Con Amaseo Paolo III pose a lato del giovane cardinale Alessandro altri due dotti, il filosofo Antonio Bernardi £ il romano Bernardino Maffei.7 1 Vedi Tacchi Venturi loc. cit. 261-262. 2 Ofr. ibid. 2(52. 3 Vedi Renazzi II, 107 s. ; Rieger-Vogfxstein II, 95 s. Su P. Belmesseri vedi Marini I, 376 s. ; Esamini, Studi 334 è.; Giorn. d. lett. Ital. XI, 378 s. ; '•osta, P. Belmesseri, Torino 1887. 4 II suo epitaffio presso Forcella II, 394. 8 Cfr. il * breve al governatore di Bologna, ove Amaseo insegnava, del J4 febbraio 1535. Min, brev. arrm. 40, t. 50, n. 453. Archivio s! e greto Pontificio. Cfr. Amasaeus 20, 70; Mazzuciielli I 1, 583 s. ; Renazzi II, 112, 248; Le notizie ivi date sono sfuggite a Ronchini, che in Atti Mod. VI, 275 s'. comunica documenti dall’Archivio in Parma rsulla chiamata di Amaseo a Roma. Su Amaseo v. anche Not.iiac, Orsini 134. 7 V. Atti Mod. V, 311 s. Pastor, Storia dei Papi, V. 44