96 Paolo III. 1534-1549. Capitolo 2. propriamente il determinante, che anzi la chiamata di uomini così egregi fu decisa dal bisogno della Chiesa, che in considerazione del futuro, del concilio e della riforma reclamava imperiosamente una rigenerazione del Collegio cardinalizio'.1 Mettendosi con energia a questa bisogna Paolo III conquistò d’un colpo le più grandi approvazioni, e persino individui, che nutrivano sentimenti a lui ostili, dovettero riconoscere eccellente la scelta fatta.2 Gli amici della Vera riforma erano in giubilo. A memoria d’uomo, scriveva uno di essi, che cosa a commendazione dei papi o per sovvenire a tanti mali ecclesiastici si è fatto di più conveniente e saggio della scelta d’uomini che per virtù, spirito, dottrina, esperienza e avanti tutto per condotta esemplare sono altrettanto capaci che pronti a prendere in mano l’amministrazione ecclesiastica?3 Potente impressione fece specialmente la nomina di Contarini, un laico il cui nome significava un programma. Reginaldo Pole dichiarò allora, che ispesso aveva letto dell’onore tributato alla virtù, ma che la cosa non s’era mai vista confermata dal fatto come ora, che il papa per pura estimazione della virtù aveva sì altamente onorato un uomo, col quale non era ancora stato in relazione alcuna.4 Tutti coloro che miravano al tene della Chiesa e ne sospiravano la riforma rivolsero altera pieni d’aspettazione il loro sguardo sul nuovo cardinale, la cui vita tutta lavoro era una fusione di mitezza e vigoria, di virtù religiose e umane. Un inviato veneziano riferì che i luterani tedeschi n’erano colpiti e non sapevano che cosa s’avessero a dire.5 1 Colle testimonianze presso Ehses IV, cxxi, n. 4, exxn, n. 3 e le * relazioni di G. ¡M. della Porta del 5 e 18 ¡maggio 1535 ( A r c h i v i o . d i Stato in F i -r e n z e), il quale recisamente rileva, ehe i nuovi cardinali dovevano costituire un contrappeso ai vecchi, vedi l’allocuzione che (Paolo III tenne nel consisto-rium publicum addi 24 maggio 1535 allorquando pubblico i nuovi cardinali. Blasius de Maktinellis riferisce in proposito così : * « Habuit brevem ser-monem significando publice omnibus causas, qua re motus fuerat ad taletm pro-motionem istorimi novoruni cardinalium. tum propter eorum excellentes virtutes et doctrinas ac rerum experientias, turni propter concilium futurum, quod indi-cere volebat ad compesieendum haereses et tumultus christianorum ac etiam consulendum rei pubiicae christianae et fidei contro infideles, contra quos iam principes christianos convocaverat et classem instruxerat ». * Diarium nell’A r -chlvio segreto pontificio XII 5B. 2 Colla * relazione di F. Peregrino del 4 giugno 1535 (Archivio Gonzaga in Mantova) v. da * lettera citata sopra (p. 05, n. 2) del cardinale E. Gonzaga, che era fra i più inveleniti nemici di Paolo, in data 22 maggio 1535. Gli informatori del Gonzaga notificavano di preferenza le cose peggiori e spesso affatto false e perciò bisogna servirsene con grande cautela. Sulla loro maldicenza ignorata completamente da iSo&mi (Fuga SO s., 90 s.) v. Giorn. star, d. lett. Ital. 1892, 100. 3 Ij. Bonamico a Contarini In Epistolae dar. vìror. setectae, Coloniae 1586. 10. * Vedi Dittrioh, Contarmi 1321 ; cfr. Reumont, Vittoria Colonna 199 s. 5 V. Nuntiaturberichte I, 416, n.