Risposta del papa alla protesta imperiale. 611 avuto dal suo signore, facendosi quindi l’inviato solo responsabile di quel documento ed anche questo in forma molto temperata. Così fin dal principio si dice non poter riuscire difficile dare all'ambasciatore un’idea della grandezza del dolore che il papa sentiva per la protesta, perché probabilmente Mendoza stesso lo aveva in parte sentito. Del resto non potere il papa credere che l’imperatore elevi protesta contro di lui personalmente : questa valere certo solo per i legati siccome autori della traslazione del concilio. Se dei padri bolognesi fu detto che fossero obbligati in modo speciale al papa, alPinfuori del rapporto, in cui sta col suo gregge nella qualità di pastore supremo, Sua Santità non riconoscere alcun particolare partito e non averne ancora avuto bisogno nei negoziati seguiti dopo : avere anzi fatto ai suoi legati espresso dovere della libertà del concilio. Per ciò che spettava le accuse contro la risposta data alla proposta di Madruzzo, prima che questi biasimi generali fossero specializzati più in dettaglio nient’altro potersi replicare fuorché si cercava di seguire rigorosamente l’antichissimo uso della Chiesa ed anche gli ordini dell’imperatore se ¡si insisteva sul punto, che non potessero più sottoporsi ad esame alcuno i dogmi già stabiliti, che non si accettassero come giudici deliberativi persone private e che fosse assicurata la libertà del luogo e delle persone. Proseguendo, la risposta faceva poi un’importante concessione, per la quale Paolo III abbandonava il suo* precedente punto di vista, che cioè fosse il concilio bolognese a decidere. Poiché nella protesta, vi leggiamo', sono addotte molte ragioni per l’invalidità e illegittimità della traslazione del concilio, che andrebbero equamente esaminate, il papa per amore dell’unità della Chiesa intende assumere in questa questione l’ufficio di giudice. A tale uopo quattro 'cardinali di diverse nazioni, vale a dire du Bellay, Alvarez de Toledo, Crescenzi e Pole, riceveranno i pieni poteri per esaminare se la traslazione sia stata legale : qualora così non fosse, il papa metterebbe tutta la sua autorità per effettuare il ritorno. Affinchè nel frattempo la 'Germania non soffra danno, Sua Santità si offre a mandarvi legati o nunzi, che dovranno ovviare intanto ai più urgenti bisogni. Questa risposta altrettanto temperata che dignitosa di Pao- lo III mostra chiaramente ohe egli desiderava di tenere aperta una ritirata all’imperatore. Non potendosi contare con sicurezza su un’alleanza colla Francia e Venezia, parve necessario temporeggiare, per quanto grande si fosse l’esacerbazione specialmente per il contegno di Carlo nell’affare di Piacenza.1 1 Vedi Fkiedensbubg in Nuntiti turi) erich te X, xliii ; cfr. Wolf, Interim 74; Campana 423 s. * « Hora ciascuno sta in dubbio », scrive V. Parenzi da Roma 3 di febbraio del 1548, « dii quello -sia per seguire. Poco bene si spera, ma si tiene che l’arme non s'abbino da pigliar sì presto ». Molto pessimista poi