280 Paolo III. 1534-1549. Capitolo 5 c. principi protestanti manifestarono in apparenza propensione a un componimento pacifico, l’elettore cioè di Brandenburg Gioachino II e Filippo langravio d’Assia. Introducendo nei suoi territorii la nuova forma di chiesa, Gioachino II aveva conservato molte cose cattoliche ed anche dopo aveva seguito piuttosto un indirizzo conciliante. I suoi inviati che andavano ad Hagenau ricevettero l’istruzione di non tenere coi protestanti ed anche a Worms questi inviati sedettero fra i cattolici pur avendo l’ordine di tenersi assolutamente fermi alla concezione luterana sull’articolo della giustificazione. Gioachino risposa aill’ invito dell’ imperatore di andare a Ratisbona, dove entrò il 13 d’aprile. Va lasciato indeciso quanto in verità egli fosse lealmente propenso al tentativo imperiale di componimento, ma ad ogni modo Garlo sapeva, che sotto date circostanze c’era molto da aspettare dalla devozione di questo Hohenzollern.1 Il langravio di Assia, per timore che in virtù del potere giudiziario l’imperatore lo punisse a causa del suo duplice matrimonio, nell’autunno del 1540 era venuto a segrete trattative col Granvella ed erasi dichiarato pronto a sostenere le imprese di Carlo contro i Turchi ed altri nemici esteri come pure a mantenere la neutralità nella questione della Gheldria. Il furbo Gran-velia fece dipendere il componimento dall’appoggio alla politica di Carlo circa l’unione ecclesiastica e così a metà di dicembre del 1540 tra Butzer e Capitone da una parte, Giovanni Gropper e Gerardo Veltwick segretario imperiale dall’altra, si venne ad una segreta conferenza di religione in Worms, il cui risultato fu l’abbozzo d’una formula d’unione. In questo scritto sembrava trovato un componimento quanto alla dottrina del peccato originale e della giustificazione. Granvella sperava che sii potesse in simile guisa stabilire un accordo anche per gli articoli restanti. Solo dopo che ebbe dato (ai 5 di gennaio del 1541) il suo assenso a quanto erasi concordato a Worms, Filippo ebbe da parte dell’imperatore la dichiarazione cotanto ardentemente desiderata di grazia, ma dovette obbligarsi altresì a comparire in persona alla dieta di Ratisbona. 2 Era quindi lecito a Carlo V di sperare d’aver guadagnato ai suoi piani uno dei suoi p'iù pericolosi avversarli, il principe più attivo dei protestanti. Anche l’elettore Gioachino II, al quale Butzer comunicò l’abbozzo di Worms, ma affatto in segreto e senza fare il nome degli autori, si dichiarò sostanzialmente d’accordo su di esso.3 1 Vedi Pastor loc. eit. 225 s. - Cfr. BitciioI-tz IV. 357 s.. n. ; Rommel I, 449 s. ; Varkentrapp 112 s. ; I.knz T. 490 s. ; Gulick 70 s. e in proposito Hasbsclever in ¡listar. Zeitschr., XC11T. 385 s. 3 Moses 137 ; Vetter 82.