Le truppe papali in Germania. 541 spirito di sacrificio, animo e fiducia nella propria causa. Nè la Sassonia nè l’Assia avevano portato denaro credendo di fare abbastanza col condurre le loro truppe ai Tedeschi del Sud. Ben presto le città non vollero più pagare e giudicavano che la parola di Dio fosse troppo cara : si sarebbe rimasti più volentieri a casa accordandosi coll’imperatore. Allorquando si avverò illusoria la speranza altresì d’aiuto dall’estero, l’aspettativa da principio millantata della vittoria fece posto a grande abbattimento. Alla mancanza del denaro necessario, pel quale non bastavano i tesori tolti alle chiese e ai monasteri, s’aggiungeva la mancanza d’unità nella direzione. Ciò che voleva il bollente langravio, spiaceva al lento Elettore: ciò che consigliava Schartlin von Burtenbach, spiaceva ad amendue.1 Prima che gli Schmalkaldici arrivassero a una decisione, l’imperatore compì la sua riunione colle truppe fornite dal papa e venute d’Italia.2 Erano 11,000 soldati a piedi e più di 700 cavalieri leggeri. Questi ultimi entrarono a Landshut il 7 agosto con allá, testa Giovanni Battista Savelli : la fanteria comparve tre giorni dopo, ma così esaurita per la lunga marcia che bisognò concederle un riposo. Il comandante in capo Ottavio Farnese fece la sua visita a Carlo V l’il d’agosto trovando la più graziosa accoglienza. Due giorni dopo venivangli date le insegne del Toson d’oro, dopo di che egli passò in rassegna le sue truppe dinanzi all’imperatore, il quale fu molto soddisfatto perchè presentavansi molto bene. I soldati, riferì Ye-rallo a Roma, hanno superato tutte le aspettative.3 Coll’arrivo di queste ed anche d’altre forze militari Carlo arrivò ad essere numericamente superiore ai suoi nemici, contro cui allora pronunciò la sentenza di bando in data del 20 luglio.é Addì 26 agosto Carlo V occupò un campo ben fortificato sulla pianura stendentesi fuori di Ingolstadt, fortezza bavarese di confine. Gli Schmalkaldici cannoneggiarono campo e città, ma non osarono alcun attacco. La ritirata, che iniziarono ai 4 di settembre, stava in stridente contrasto colle frasi burbanzose e offensive della nuova lettera di sfida, che poco prima avevano rivolta all’imperatore. Così Carlo V ebbe anche la superiorità morale.5 Non riuscì nep- 1 Ofr. .Tanssen-Pastor IIIis, 638 s. 2 Alla cotrte francese s’era fatto conto sicuro che gli Schmalkaldici impedirebbero la congiunzione : v. la * lettera <11 Dandino vescovo d’Imola al Cardinal camerlengo in data idi Fontainebleau 8 agosto 1546. Nunm. di Francia 2. Archivio segreto pontificio'. 8 V. Nvntiaturberichte IX, xxii s., 186 s. ; cfr. Mocenigo in Fontes rer. 1 unir. XXX, 125 s., che però critica aspramente la scelta dei capitani (cfr. I1- 137). I nomi di tutti i capitani delle truppe ausiliarie italiane presso Manente 285 s. 4 Nuntiaturberichte IX, 185, 197. 5 Vedi Rxezme in Abba/ndl. der bayr. Alcad. der Wissensch. XXI (1895), -81; Bbzold 780; Egelhaaf II, 470; Lenz in Histor. Zeitschr. LXXVI, 467.