48 bino rientrò probabilmente nella sede, dove certo mori (1). Ma la situazione generale non consentiva ormai il ripristino dello stato anteriore. Parte della vita aquileiese con il suo presule si era allogata a Grado, aveva formato nella piccola plebe un nuovo domicilio. Se qualche volta il capo ritornava a visitare la chiesa matrice, era diffusa sensazione che in quel dolce rifugio meglio fosse tutelata e garantita la sicurezza delle persone, delle cose e del patrimonio spirituale contro tanti nemici interni ed esterni. Auspice il vescovo Elia, successore di Probino (dopo il 570), era consacrata il 3 novembre 579, sotto il patrocinio di S. Eufemia, la nuova cattedrale (2) ; nella stessa occasione era riunita la sinodo metropolitana per riaffermare la fede del clero aquileiese nel concilio di Calcedonia (3). Intorno a quell’anno, poco prima, poco dopo, con attiva opera, furono concentrate in Grado le reliquie dei martiri aquileiesi (4). 10. — A consolidare la nuova fisionomia territoriale, virtualmente sorta dallo sdoppiamento tra terraferma e laguna, contribuì il dissidio spirituale e religioso, tenuto desto nella giurisdizione della chiesa metropolitana aquileiese al pari e più tenacemente che in quella della chiesa milanese. (1) Pauli Diaconi, Hist. Lang., Ili, 14 : mortuo vero apud Aquileiam, patriarcha Probino. Cfr. Stoppato, La chiesa cit., p. 105 ; Paschini, Storia del Friuli cit., I, 98. Questi asserisce che l’interpretazione delle parole dello storico longobardo non pare convincente : ma non si può forzare il senso delle parole a significato diverso dalla lettera. (2) Cosi dal famoso mosaico, che si legge in una aula a fianco della chiesa : Servus Jhesu Christi Helias episcopus sanctae aquileiensis ecclesiae tibi serviens fecit. Cfr. Paschini, Storia cit., I, 94 ; Documenti cit., I, 5. (3) Gli atti della sinodo gradense, da taluno giudicati autentici nella loro integrità, da altri completamente apocrifi, non sono una malaccorta falsificazione, anzi, il testo degli atti, come tali, è autentico. Questo fu ampliato con numerose aggiunte, facilmente eliminabili, di tempo posteriore e concernenti materie estranee al compito prefisso alla riunione. (Cfr. Cessi, Nova Aquileia, in « Atti R. Ist. Ven. S. L. A. » LXXXVIII, 547 sgg.). Liberati di tutte le contaminazioni, e restituiti alla lezione originaria (cfr. ivi, p. 588 sgg. ; Documenti cit., I, 7 sgg.), non danno motivo a contestazione e per la cronologia e per la materia e contengono il documento ufficiale redatto dalla sinodo. Cfr. la riserva del Paschini, Storia cit., I, 24, intorno alla professione di fede in esso inclusa. (4) Cfr. Origo cit., p. 40 sgg., 73 sgg., 122.