IJbro II. Capitolo lì. ruolo II. 1464-1471. l'idea di interrogare in pro|K)sito lo stesso pupa, di esprimergli • talt* occasione la parte viva che vi prendevano e di offrire in |>. dopo.1 Di qui si può vedere con tutta la chiarezza desiderabili*, il papa vide tin da principio chiaro e netto: hi vita incredula e scostumata di molti accademici, lai loro eresia, come senz'ai >• la chiamano gli inviati, e la congiura contro la sua persona • Riguardo al primo punto l’aedo II fece delle comunica assai gravi, secondo le quali gli accademici appariscono del tc. * pagani e materialisti. Kssi negano Iddio, diceva il papa, affemi. che al di fuori di questo non v’è altro mondo, che l'anima imi > col corpo, esser quindi lecito all'uomo abbandonarsi ad ogni volu"1 senza alcun riguardo ai comandamenti di Dio e che bastava evit 1-conflitti coU’autoritìt penale civile.11 Paolo II potè riferire ancora molte altre pessime cose info a questi epicurei, i quali infatti sembra che abbiano adottato le dottrine espressi* dal Valla nel suo libro « 8ul piacere». Costi egli diceva, si ridono dei precetti della Chiesa, mangiano carne giorni d'astinenza, oltraggiano papa e clero. I preti, dicevano storo, sono nemici dei laici, essi hanno inventato i digiuni e ci hanno proibito di prendere più di una donna.4 Mosè avere ingannato nomini colle sue leggi. < ’risto essere stato un seduttore di pop Maometto un grande genio, ma parimenti un ciurmatore.6 Ari»» sivano dei loro nomi cristiani ricevuti nel battesimo e ne pr* rivano dei pagani: facevano proprii anche i vizi più laidi dell , tichitsl. Alcuni ili questi lilteri pensatori pare che abbiano divisato stringersi in lega coi Turchi. Questi nomini pericolosi, scettici m religione e in politira, divulgavano ovunque predizioni intorno ’ V. A|n>. n. ss «% MI (Archi rio <11 Sin tu in Mila» »1. S"«»'1 l't.i i.iM IBW> »nelle i Perugini yiamlarono un Intinto a Itonui |»*r offrir«* a aiuto »unirò I cniurfurnli «I invitarlo a rwarsi a Perugia, ijiw'iiitial» «lo«* cwrto mautlatv una rdaaloiie anelli* in |»atria. nui imni mi è riuscito «li lr,,iafY' ih’H’A r eh i v I o ili Po rutti a alcuna l«*t»«*rn in |iro|id«kto. Forse altri l>l(i fortunati! ili ine. * Pnnio II non oimlii-% allumine l'accnsa mi decimo m«*sc dopo la ratti;r «■oiiir wrrvl«lw* far i-reili-n* 11 Piatila ( TSJi). * Si noti la con firmi Iti cun le uoii&ic ilei C,\xraatt'a date a pae ' ' i-lw nel • ninni ili (ìiatoiio Tournn ila Sirna prigioniero In Outri S Ani' ' un titolo suona cosi: Capitolo 4rl dieta Jarvma a l'aptt Caolo II. il qaalr lo **' * prigioni' p* t'ml. 19. 909. f. I7t> ilei Prillali Mns«*utn a l.ondra. * fc noto eh«' IH-I ricordalo scritto aneli«* 11 Vauj |«erorii va In favor? l'ointiiuiuiia ilell«* iIoiiih* voluta ila lini >n«* : v. U nostro voi. 1. Ut (mi. lieti i. * IjiM'sta «lottrlna combacia col |iensiero fondaniental«* diMlo scritto: ,n Im» impaflnriba*. Cfr. IVdlxione di Vaia, lleilbroiin !S7*5.