528 Libro III. Capitolo 7. Sisto IV. 1471-1484. Ih seduta.1 Già {ili ambasciatori s’erano disposti per il ritoi quando Sisto IV il 2 di giugno fece anunziare che egli accetta i la mediazione dei re d’Inghilterra e di Francia, solo voleva vi -i aggiungessero a complemento Federico III e suo figlio Massimi liano. Dovevasi inoltre sottoscrivere un accordo provvisorio, condo il quale si sarebbero sospese le ostilità e le censure tino alla pubblicazione della sentenza degli arbitri. La condotta del politeli servi a Ferrante di pretesto per cominciare a distaccarsi da lu Nell’autunno la situazione dei Fiorentini peggiorò conside volmente,3 mentre il papa, pieno di fervore guerresco, riuscì a stipulare una lega con gli Svizzeri, la (piale permetteva il reclui i mento di milizie svizzere.4 Anche in Firenze si facevano senti < sempre più voci di malcontento ; si diceva in faccia a Lorenzo, chi-la città era stanca di proseguire la guerra e che aveva bisogno 'li pace. Di più — e questo ebbe influsso decisivo — a Luigi XI ven fatto di ottenere 1111 riavvicinamento tra Ferrante e Lorenzo. r> dicembre del 1479 Lorenzo stesso mosse alla volta di Napoli. La slealtà di re Ferrante si fece allora manifesta in tutta sua estensione. Egli tradì il papa, passando sopra al patto, > uvea stretto col signore di cui era feudatario. Nel trattato di pa' frutto delle sue pratiche con Lorenzo e Lodovico il Moro, • 11011 ebbe in mira che i suoi interessi particolari, sebbene ave* poco prima giurato, che avrebbe perduto dieci regni e la coro! piuttosto che congedare Lorenzo senza le condizioni desiderate d papa.0 Sisto si dolse amaramente che per tal modo gli fosse fu gita dietro le spalle quella vittoria, che già teneva nelle mai Tuttavia per non incorrere nella taccia di perturbatore della pa< ratificò l’istrumento di pace, insistendo però sulla domanda, eh* Lorenzo si recasse personalmente a Roma.7 La conquista di Otranto che seguì in questo frattempo da par