Libro III. Capitolo 4. Sisto IV. 1471-14S4. Tevere straripò inondando buona parte della città. La grande qi m titii di melma, che questo fiume suole più che altri menar se» • •• la persistente umidità dei (juartieri eh’erano stati invasi dall’ai i; infestarono l'aria e produssero malattie contagiose.1 Date tali rii costanze molti erano impediti di condursi a Roma per lucrare l'indulgenza del giubileo. Siccome poi anche le vie erano diventate pir, malsicure, il papa affinchè i beni e la vita dei pellegrini che i rebbero di lontano non fossero esposti ai pericoli che minaci;' vano — ordinò che il giubileo si potesse celebrare nella Pasqua dell’anno I47<> a Bologna, e che tutti coloro i quali, oltre all’adeiupi mento delle solite condizioni, visitassero in quella città le chic* >S. Pietro, H. Petronio, S. Antonio e 8. Francesco potessero luci • -l’indulgenza plenaria.2 Pertanto innumerevoli pellegrini trassei a Bologna, che non aveva mai visto tanti forestieri entro le sue min A quei del regno di Napoli e di parecchi altri paesi stranieri fu accordato pure il favore di poter lucrare l’indulgenza del giubilo* nella propria patria. Nella maggior parte dei casi vi fu appi»'1 la prescrizioni», che le elemosine del giubileo si dovessero impiep. per la difesa» dei cristiani contro i Turchi.4 Alla Germania del Si; il giubileo non fu esteso chi* nell'anno 147!).5 Anche dopo gli abboccamenti col re di Napoli, avutisi sul pi " cipio dell’anno giubilare, il papa tornò ripetutamente a occupa-' capitolare (Il Verona. Giovanni come nota Schm.vrsow 4:! — (limite II matrimonio eoli la tiglia ilei duca ili l'rbino, celebratosi nel 147" « |>ompa persiana» iI’.vi.mvkii s). è rimasto, come signore ili Sinlfiaiilia. il nei» più durevolmente fortunato, e ili più suo figlio Francesco della Rovere iliven l'erede (lei ducato di l'rbino. Sulle sinnwitle che godeva (Giovanni in Seldgali vedi Siena. sinij/afflùi ili. lui 1 I.nkknsi-ra 114Ti c Notar Giacomo 130. Cfr. A. in: Wvai.. /lux l'Uyrrhnux in Itimi. l’rag 1873. 70. La (leste si propagò tosto iicr una P parte della penisola Italiana; cfr. oltre a Hoksciiki.uann in A Uff. XI9- lv Nr. 177 anche Bona/zi 72* c Massari 4(5 Nel gennaio del 147(1 Roma fu invi-' nuovamente ila una grande inondazione: cfr. le relazioni delle ambasciate Bottvt. »tur. il. Sri::. VI. 107: X 147 s. * NoBTBKK (Oesrh. iftT Jubi'liahn (17) riporta erroneamente questa mie disposizione all'anno 1475. Il Cardinal Gonzaga dii la conci-ssionc per Boi»»-comi* avvenuta da poco tempo In una • lettera del tì maggio 147(>. Archivi** Gonzaga. * Cfr. Fai-kom 510. * A. db Truui uiJ.is JfcìO. Noitio.n OS, Vittorcu.i 317. Manni sii. Win a. Wkltcb’* Kirrhrnlrjrìkini II*. 317. Cfr. Thkixkk. I/o», liung. II. 440 s. : w" Slnr. 503 s. ; Moli. Hihi rii. 474-47(1. V. anche Qcabksmii:s l. 326 e Cabo \ -r>l(l. Intorno a un volume conservato fra I hi bri drrinir del’Archivio ' Stato I n It o m a con atti notarili circa i proventi del giubileo nella Bore gnn e nei paesi limitrofi, riferisce Fiskk in XrMurhrift fiir fìexch. UV*