I-libro II. Capitolo 7. IViolo II. 1404-147!. Dio, a distruzione dei nemici della Santa Croce e della fi Poscia si die principio alla santa .Messa, accompagnata dalla sita musica della cappella pontificia.1 Dopo l'epistola Borso pr*•-i«> nelle mani del papa il giuramento di fedeltà e dopo la cornili) >■ Paolo li porse al duca e al suo seguito il Corpo del Signore e segnò ai primo gli abiti ducali e gli altri distintivi della sua mi ■ dignità. La venerazione del Sudario di S. Veronica, la henediz papale e la pubblicazione ili una indulgenza plenaria chili; " quella magnifica festa, alla quale era accorsa da ogni parte innumerevole quantità di popolo.2 Quando Borso volle accon >.i gnare nei suoi appartamenti il pontefice, questi diede ordin< cardinali di trattare il duca con tutti i riguardi. « Così grandi 01 n ci sono stati fatti, come se fossimo un re o 1111 imperatore ». veva Borso al suo segretario fuori di sè per l'onore che gli > stato tributato. 11 giorno appresso Borso accompagnò il papa in S. Pietro > • vendovi la rosa d'oro, con la quale il duca si diresse a ca' al palazzo di S. Marco, dove fu imbandito in suo onore un tuoso banchetto. La stessa magnificenza spiegata in questa < i monia fu pure usata dalla Corte pontificia nelle diverse feste, si diedero nei giorni seguenti ad onore del nuovo duca, e s|>e< mente in una granile caccia, alla quale presero parte anche versi cardinali.3 Il duca si trattenne in Roma per del tempo anche dopo ti 1 > le feste, («li attestati d'onore addirittura straordinarii cui era fa ’ segno e i suoi frequenti eolloquii col papa avevano tin dal primo arrivo eccitata l'universale attenzione. Nemmeno i carditi sajk*vano di che cosa si trattasse in quegli abboccamenti. Per prire qualche cosa, il cardinale Gonzaga disse al duca, che « n suo piacere aveva inteso dire nella Curia, che Borso condurr* : *■ il papa a Ferrara; e infatti, dato l'atteggiamento della Germani» e le continue domande di un concilio da parte della Francia, una tale assemblea si sarchile potuta molto bene tenere, secondo bu. nella suddetta città. Borso replicò al cardinale, che il suo avvi!“* era molto assennato, e Dio volesse che tutti la pensassero cosi « Queste parole scrive il cardinale a suo padre — mi fec»” credere che vi fosse qualche cosa di vero». In un secondo coll’’ quio il duca espresse la sita ferma speranza di condurre il pai1*1 1 * Noti altramente lian^M *cnti«lo. magnanime idinmre dir«» firmili*, sin' «li t*li*»ro «Ir piti ex «vi lentissimi canfori mi concert«» «I«» tante nnl**;‘ lidio intonar itut'lln sancto introito ricevendo min tua ni visiti* «si *«18118 »l»* la S. Sa net ita >. Fr. Ariosto. loc. cit. ; Come FrancwHii Ariosi«*, «usi pure il /> torio fVrrnr. 22S fa sai in' il ìV' mero «lei presenti a ^imhhhì. il che certo v «*^ap*rat«». * t'ANrxsira IH*.