La mondanità del Sacro Collegio. nato mostrano chiaramente, che qui è stato accumulato tutto lineilo che venne divulgato contro il papa in un tempo, in cui esisteva a lioma un forte partito contrario a lui e alla sua Corte.1 Innanzi tutto l’accusa più grave dell’Infessura, cioè quella d lla più turpe immoralità, è un’imputazione, la quale in quei tempi corrotti non veniva che troppo spesso lanciata contro il ncinico. Anche più ¡tardi lo stesso Adriano VI, uomo severo in fatto di costumi, fu fatto segno alla maldicenza propria dell’epoca del il nascimento. Hi era giunti a tale, che «di ognuno si diceva il più •ri ;tn male possibile ed appunto la virtù più austera era quella che pili sicuramente risvegliava la malignità ».2 Delitti orrendi di questa natura debbono dimostrarsi ben altrimenti che con un « si dice » (* simili pettegolezzi raccolti da un’autorità così sospetta come l'i u fessura.3 1 Giudizio di Scmbookh. Kirchcnijexch. XXXII, .'»>4. Contro Bbosch, il quale, facendo proprio (Julius II. p. 29) il giudizio deU’Infessura, chiama Sisto IV « ni uomo senza fedeltà e senza fede, senza pudore e coscienza » Ctr. Heeexe- II kgenròther Vili, 268. L’anglicano Cbeighton (III, 115) scrive: « Infessura... Ic s blackened his memory with accusations of thè foulest. crimes. These chargas, n.ule by a partisan who writes with undisguised animosity, must be dlsmissed :i- unproved». 1 Burckhardt, Kultur I', 174 s. Anche contro Pio II mentre era ancora in vita si pubblicò un’invettiva da parte di un umanista offeso (probabilmente il Filelfo) piena delle più infami calunnie, talune addirittura stupide ; vedi V igt. Pius II. Ili, 63(5. Nè vi manca quella medesima accusa lanciata dal-1’I nfessuha contro Sisto IV, eppure Pio II come papa condusse una vita del tutto irreprensibile. 1 II passo relativo con un ut fcrtur vulgo, ut dicunt quidam, ut dicitur tro- VI.Si soltanto nell’edizione di Eccard 193!) (ora anche presso Tommasini 155-!■"•'). Il Muratori omise il passo parendogli troppo turpe per mettersi sotto sii occhi di uomini onesti; chi si diletta di tali turpitudini sfogli Eccard (Muratori III 2, 1110). Persino degli avversari del papato hanno messo in dubbio '■¡le accusa. Così il Gregorovius VII“ 208 scrive: « L’In (fessura (vedine il testo nell’EccARD) scaglia orribili accuse d’immoralità contro Sisto IV ; per fermo vi è in esse dell’esagerazione ». Ohe poi Gregorovius non sia punto prevenuto per Sisto IV, Io confessa pure la Zeitschr. di Svbfx N. F. XXI, 358. -''ella terza edizione tedesca Gregorovius cancella le ultime parole senza addurre tuttavia una prova in sostegno dell’accusa dell’Infessura. Cfr. pure le mie osservazioni in Eistor. Jahrlì. VIII, 729 contro Schmarsow 4, 261, 327. «U ultimi passi sembrarono non solo a me, ma anche ad altri critici, provare eliiaramente, che il benemerito biografo di Melozzo ritenesse fondate le accuse dell’Infessura. Ora sono lieto di poter comunicare che il signor Profes-Sl re Schmarsow per lettera (dei 26 ottobre 1887) mi ha dichiarato che egli non aveva voluto far propria la cruda concezione dell’Infessura circa la condotta morale di Sisto IV ; con ciò resta modificato da si* il biasimo da me espresso. Nel seguito della nostra corrispondenza il Prof. Schmarsow mi scri-vera (n novembre 1887): «Io accolgo volentieri quanto ella ha obbiettato alle ’»ia parole; solo non devesi far apparire ch’io mi affidi ciecamente all’Infes-sura » e : « col genere di fonti di cui disponiamo appena si può tentare di dimostrare l’accusa di eccessi viziosi». Se ciò non ostante Lea (III, 639) si attiene ancora all’accusa dell’Infessura, ciò spiegasi soltanto tenendo conto del Punto di vista in cui si pone l’autore dell’opera: .1 » historical Sketch of Sacer-dotai Celibacij. Un critico protestante della mia oliera, H. Kawerau, mi lm fatto l*lSTOK, Storia (tei Paia. n.