824 libro II. Capitolo 2. I*aolo II. 14«4-1471. a tali teBtimonianae non apparisce che troppo spiegabile l’a<> mossa dai contemporanei contro fili accademici e sostenuta an< dopo la loro liberazione dal carcere, che cioè questi fossero j-iti padani che cristiani.1 Fra gli accademici il Platina era stato colpito più durali» di tutti. Dopo la sua liberazione dal carcere* cominciò a spetv di avere ottenuto coi suoi umili strisciamenti questo almeno, < il papa gli darebbe un impiego. Ma Paolo 11 non sentiva ab bisogno «li tenere occupata la penna di quest’uomo passionati' immorale.n (Questa trascuranza da parte del papa fece aument 1 K R \ r s, Uomo noti., I'rvllmrg ISTI». 3. I* Kgllbb, l>ie ròmisrhe \ka i unii il ir altcbri*tl. Katakombcn in ZcilaJler iter Rena in ita nce, Berlin 1SU0, tiene Invero ilelle omervaatonl pregevoli, ma per la sun apologia degli a ilemlel. colite rileva giustamente 11 Kibscii (ttestrrr. I.ltrraturblall IX. 1*>» considerarsi come lavoro del lutto fallii«. L’autore non conosce ni- 1« ri»' del It: Rossi in HulUt. di aroh. cri*1. 1890. 81 •. Vi è provato die rAeeailemln romana riaorta sotto Sisto IV aveva accettai" le sue festività certe forine religiose, ad ce. per il Natale di Roma venero i santi Vittorio. Fortunato e OenetUo e appellandosi Sminata* lilcralormm ri urti il nocitiruiit, imi tì*e il fondo della società rimase anche alluni l«f Sotto II lume dei predetti santi quasi somosciiitl nascondeva*! una si«s'* culto pagano. ,\ tal proposito De Rossi (00) osserva : « Geneslo fu studiosa in* cercato e prescelto |xt l’allusione alla genesi» (natali») della città: Vittori • Fortunato furono patimenti scelti come nomi di liuon augurio ed alludenti all* Vittoria «si alla, Fortuna tutelari dell’anlica Roma. Nel medesimo giorno talls Urlila fu dedicai« a Roma I'aedcs Fortuna»“. Circa l’ara della Viti ncll'nula del Senato, non è chi non ricordi l'ultima lotta combattuta tra U \* gaucalmo e il cristtaiKvdn» nel scoilo quarto, tra Simmaco ed Ambrogio di lano. Inst iimui la vernice cristiana isolimelo orativi! di tri* martiri nase»»!!*-l’allusione al natalls l’rbls, alle sue divinità tutelari ed alle l’alllie. della q"11' festa iVienna Raffaele Volatcrrano scrive: Pomponlu* Ijietns l'rbls natalf-' llomiitiini oolult : initliim quldcni alstlendae Allei (Corno». Urb. Aalhmpol. X* ed I.ugdnn. 13K2. f. *M.11 ». Cfr. anche lliillct Scarse di storia patr. VI. I"‘ Vrrr. Itosst 1 Quitllmant,, 21ÌO vede nel titoli iU pontifex maxima* e t*'*' achadrmiar rnmanar «titoli innocenti senza Intento di satira o di parod1’ 10 concedo che al possa disputare circa la portata di questo titolo, ma *lu~ " Iscrizioni frivole In nn luogo cosi venerabile. die V. Rossi non ricorda. «► |Hern su Paolo Tosca nelli 187 *. * RaUiK (V. 1»?) da una lettera del Platina deduce die nel settembre -i" 11(10 qt^estl era già libero da qualche tempo. t‘na • lettera del cnrdlnak Ravenna del 7 luglio t4® neH'Arohirlo Gonxaga dimostra che In temisi qiHdl’nonto severamente punito era età Ubero. * Proprio di questo temilo è 11 disegno del Platina di dedicare a Fa«*-’ 1 11 suo scritto: Oc falsa ri cera beato. Veramente nelle stampe questo lavoro -■Idllento a Sisto IV (cfr. ARlsirs I. Sii e Slal ' —1 della Rlblloteca Tri volalo di Milano risulta che 11 Platina da«* ma prwi'iilò o almeno tentò di presentare II suo lavoro diro l'auto II. P- ^ j* prova della »costumatemi del Platina ri è offerta dalla • lettera del vescovo Vent liniv'Uii. della quale il 1>i: Rossi (1. 3-1) non ha comunicato che un I* *“