Documenti inediti e comunicazioni d’archivi. X. 65. T31 sione di una minuta : essa è la prima scrittura corrente con correzioni, come suol fare un autore quando scrive; ripetutamente vi è una trasposizione di parole, viene scelta qualche espressione migliore o cancellata una parola scritta erroneamente. L’impressione, che qui si abbia l’autografo di un autore, fu provata anche dal sig. prof, Auc. WiijManns,1 che allora lavorava nella Vaticana ed al quale come autorità competente io sottoposi la mia scoperta. Si aggiunge ancora che là, dove a mio credere con le parole « Turca« dum haec aguntur » comincia la scrittura di mano del papa, il racconto tratta appunto della conquista di Costantinopoli (Comment. Pii II., ediz. di Francoi-forte p. 22. s.), una cosa, che, com’è naturale, stava più d’ogni altra a cuore all’eccelso autore. La mano del papa cessa di scrivere solo al f. 61 colla fine del libro primo ; lo scritto di sua mano abbraccia dunque nuche il racconto della propria elezione, di cui .ci servimmo sopra, pag- 9 ss.2 Questa sezione tanto mutilata ripassai più da vicino notandomi anche le correzioni più importanti fattevi dallo scrittore. lis.se mi confermano nell’opinione, che ivi fu lo stesso autore a scrivervi. Così già al principio della narrazione del conclave, invece di « Haec cimi accepisset Philippus card. Bononiensis », stavano le parole: « Inter hec Eneas historiam boheiriicam cum absolvisset », il che fu cassato dall’autore; invece di «urbem» stava prima « Romani », invece di « sacella » « capelle », dopo « in maiori » l’aggiunta ad ogni modo superflua « capella » eccetera. Ma altresì nel testo definitivo del God. Regin. trovatisi delle piccole varianti dalla recensione Un qui conosciuta, varianti, le quali ci offrono una lezione migliore ed accennano all’autore. Invece di « Aeneam timebat » (Cugnoni 185) il ('od. Regin. ha l’espressione più forte « formidabat », invece del l’insulso « revelabit » « relevavit », invece di « non me imprudentem nosti » « nee me » etc., invece di « dimissus » il più corretto « (limissu-rus». Il passo ammesso come genuino da Voigt III, 7; « Veniebant non pauci magnis pollicitationibus et quasi a m a s i a e capiebantur 1 Mi approfitto di questa occasione per attestare al benemerito direttore generale deUe regie biblioteche di Berlino le m,ie grazie più sentite per la non inai stanca cortesia con cui più d’una volta mi spedì ad Innsbruek numerose opere del ricco istituto cui presiede; trovandosi nella locale biblioteca molte lacune mi sarebbe stato impossibile compiere il mio lavoro senza l'appoggio «li istituti di fuori, fra 1 (inali io sono obbligato anche aH’amiuimstrazione della Biblioteca universitaria di Vienna. - Varianti di rilievo per l’epoca di Niccolò V e Calisto III non v,i si trovano e pertanto non ne potevo addurre nel mio primo volume, come pretende Dbufffx, Goti. Gel. Anz. 1888, p. 515. Per il modo con cui ivi il detto «critico» mette in dubbio i dati da me promessi sull’autografo originale dei Com-ìnlentarii, senza punto aspettare il mio secondo volume, è caratteristico il fatto, che quel signore non ha mai gettato uno sguardo sul manoscritto di cui si tratta.