•¡70 Libro Ili. Capitolo 12 h. Sisto IV. 1471-1484. invoca dal cielo il castigo sui ribelli contro la dignità del sommo sacerdote. Al profondo significato del mistero corrisponde la perfc zione della composizione, in cui il Perugino ha fatto del suo m< glio. La scena principale si svolge davanti al tempio di Salomone la cui dorata cupola domina tutti. A destra e a sinistra di questo « bellissimo edificio fantastico d’un tempio rotondo del periodo del rinascimento )) si elevano delle imitazioni dell’arco di Costantino ; innanzi a questo arco di trionfo, le cui iscrizioni celebrano Sisto IV come un secondo Salomone, si svolge la scena del pagamento del censo e del tentativo dei Giudei di lapidare Gesù. Queste scene secondarie dipinte da discepoli non hanno alcun valore artistico, ina solo l’importanza per il contenuto. Esse dovevano preparare all'avvenimento, così importante per la storia del mondo, dell’esal-tazione di S. Pietro a capo della Chiesa, a rappresentante di Colui, che ai principi e ai re concede il diritto e che vien minacciato di lapidazione dai Giudei, perchè attribuisce a sè la pienezza della potestà divina. In forza di questo potere il Dio fatto uomo, il Fi glio eterno del Dio vivente, trasmette al povero pescatore del lago di Genezareth la sua rappresentanza sulla terra, il poteri1 delle somme chiavi. Pietro inginocchiato per riconoscenza davanti alla mite grandezza del Signore, è «una delle più belle e gran diose figure caratteristiche del Perugino»: con lo sguardo e con la mano sinistra posata sul cuore promettendo fedeltà fino alla morte, egli, la pietra fondamentale della Chiesa, riceve con la de stra il simbolo del sommo potere. L’effetto monumentale di questa scena viene aumentato ancora dalle nobili figure ideali degli apostoli raccolti intorno a questo avvenimento, che doveva commuovere il mondo e che ad essi ac cordava di potere esercitare la loro podestà divina solo in unioni con il capo eletto dallo stesso Signore. Risponde alla dignità e so lennità dell’insieme la circostanza, che i ritratti di alcuni contem poranei sono confinati negli estremi angoli del quadro. Il giovane e nobile guerriero posto a sinistra — come si defiuce con sicu rezza da un confronto con un ritratto in medaglione — è Alfonso di Calabria, che sulla fine di dicembre del 1482, questa volta come alleato del pontefice, venne a Roma, quando il quadro era quasi ultimato e per lui non era rimasto un posto migliore di questo. A destra dietro l’ultimo apostolo il Perugino ha ritratto se stesso e neH’estremità destra l’architetto e il direttore dei lavori decorativi della Sistina, Giovannino de’ Dolci.1 1 Cfr. Steinmann 333 ss., il filiale non solo ha identificato questi ritratti, ma lia dimostrato pure per il primo, che nella Consegna delle chiavi oltre a1 Perugino hanno lavorato pure un discepolo (forse Andrea Luigi di Assisi, so-